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Bimba trovata morta nel parco, il racconto da brividi dell’uomo che l’ha trovata

Pubblicato: 08/06/2025 09:08

Un pomeriggio tragico nel cuore di Villa Pamphilj

bimba trovata morta nel parco

Sabato pomeriggio, intorno alle 16:30, Villa Pamphilj – uno dei parchi urbani più famosi e frequentati della Capitale – è stata teatro di un incontro agghiacciante. Passeggiatori, famiglie e sportivi si trovavano nel verde quando alcuni di loro hanno notato qualcosa di insolito tra le piante. All’inizio è sembrato un giocattolo abbandonato: una neonata ferma e immobile, nel mezzo del sottobosco. Ma purtroppo si trattava di una bimba, di appena sei mesi, senza vita e accasciata accanto a una siepe, vicino alla Fontana del Giglio, sul versante che guarda verso via Leone XII.

L’allarme è partito da un gruppo di passanti che stavano facendo un picnic o correndo nel parco. Secondo la testimonianza di Salvo Pennisi, un uomo siciliano da tempo residente a Roma, quel pomeriggio si trovava sul prato con la compagna e un amico a fare un picnic. A un certo punto due donne, visibilmente sconvolte, si sono avvicinate e hanno chiesto aiuto: avevano avvistato qualcosa di strano sul terreno.

Il racconto dell’uomo che l’ha trovata

Pennisi ha raccontato che inizialmente, a circa cinque metri di distanza, non riusciva a distinguere cosa fosse. “Sembrava una bambola abbandonata, non avrei mai pensato si potesse trattare di un essere umano. Dalla stradina si vedeva solo un fianco, nascosto tra i rami. Non ci posso credere“, ha detto, ma qualcosa dentro di lui sperava che davvero fosse solo un giocattolo. Tuttavia, avvicinandosi, ha capito con orrore che non si trattava affatto di un oggetto: la piccola era lì, coricata tra i rami, priva di vita.

Lo shock dei presenti è stato immediato e profondo. “Il mio primo istinto è stato di scappare”, ha confessato Pennisi, ammettendo di essersi fermato solo per restare vicino alla donna e alle altre persone che hanno dato l’allarme. Tutti erano in lacrime, pietrificati di fronte all’immagine di una vita spezzata in quel modo. Nessuno infatti osava avvicinarsi oltre, quasi come se temessero di violare qualcosa di sacro o di diventare testimoni di un dolore troppo grande. Solo dopo alcuni istanti hanno deciso di contattare le forze dell’ordine, ma era chiaro fin da subito che la bimba era già morta.

Il 118 è arrivato tempestivamente. I paramedici hanno tentato tutto il possibile per rianimare la neonata ma ormai non c’era più nulla da fare: la bambina era già deceduta. Nel frattempo, la scientifica ha delimitato l’area per avviare i rilievi, alla ricerca di qualsiasi traccia utile all’indagine. Poco dopo, a circa 100 metri di distanza, sono stati scoperti altri resti: il cadavere di una donna, avvolto in un sacco nero, probabilmente in condizione di decomposizione. Sul posto è arrivato anche il pm Antonio Verdi, che ha aperto un fascicolo e affidato l’indagine alla Squadra Mobile. I primi rilievi hanno evidenziato la presenza di segni compatibili con traumi sul corpo della neonata, ma serve l’autopsia per chiarire dinamiche precise.

Il ritrovamento del corpo della donna

Mentre i soccorritori e gli agenti si concentravano sulla neonata, il personale della scientifica ha trovato, a una distanza non lontana, il corpo di una donna in avanzata decomposizione. Il cadavere era avvolto in un sacco, dal quale spuntava un braccio, già in uno stato deteriorato. Gli inquirenti ritengono che le due vicende possano essere collegate, o addirittura riconducibili alla stessa persona. Tuttavia, è ancora prematuro formulare una ricostruzione certa di quanto accaduto.

Le squadre investigative hanno avviato ricerche nei dintorni, acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti tra i quartieri Monteverde e Aurelio, nell’intento di individuare chi ha abbandonato i corpi nel parco. La scientifica è rimasta sul posto per ore: operatori muniti di tute protettive hanno raccolto reperti, fotografato e campionato ogni indizio utile. Il lavoro prosegue, insieme alla perizia del medico legale, vitale per capire se la piccola sia stata vittima di abuso o violenza e se la donna possa essere la madre o un’altra persona coinvolta negli eventi.

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