Vai al contenuto

“Cosa sappiamo sull’assassino”. Giallo di Villa Pamphili, l’ultima ipotesi della polizia

Pubblicato: 08/06/2025 11:38
villa pamphili donna bambina assassino

In una giornata che sembrava destinata alla spensieratezza, con bambini che giocano felici e cani che corrono liberi nel verde, Villa Doria Pamphili si trasforma in un palcoscenico di orrore. Tra il profumo di relax e libertà del pomeriggio, appare una scena che lascia tutti senza fiato: il corpo di una bambina, nuda, con la pelle chiara e i capelli biondi, giace senza vita. Ha forse sei mesi, con segni di lividi e lesioni su braccia e gambe che raccontano una storia ancora da svelare.

Non si tratta di un semplice caso di abbandono post-parto: nessuna denuncia di scomparsa aveva preceduto questo tragico ritrovamento. Mentre il personale medico del 118 tenta l’impossibile, il tempo è già scaduto. Ma il dramma non si ferma qui. Alle 16:30, una giovane peruviana si avvicina agli agenti, già intenti a delimitare l’area, e annuncia: “Correte, c’è una donna morta in un sacco”.

bimba trovata morta nel parco

Il mistero dei due corpi

Poco lontano, tra cespugli e una discesa, un altro corpo viene alla luce. Quello di una donna, nascosto maldestramente in un sacco nero, con un braccio che sporge piegato dietro la testa. La scoperta, fatta da una giovane che stava giocando a pallavolo con le amiche, chiama sulla scena il PM Antonio Verdi, i carabinieri e i vigili del fuoco, già presenti per il primo ritrovamento. Uno scenario che lascia spazio a poche certezze ma molte ipotesi.

Le apparenze sembrano suggerire un collegamento tra i due corpi, ma è un collegamento che resta rischioso da affermare. La donna, anch’essa dalla carnagione chiara, mostra segni di decomposizione avanzata, complici il calore e il sacco di plastica. La domanda che sorge spontanea è: chi ha potuto agire indisturbato, in pieno giorno, in un parco così affollato?

Cosa sappiamo sull’assassino

La polizia scientifica e il medico legale si trovano di fronte a un rompicapo: nessun documento, nessun segno identificativo, solo due corpi che attendono un’identità. Siamo vicini alla Fontana del Giglio, non lontano da Viale Vittoria Nenni, un’area frequentata ininterrottamente da runner. Forse l’assassino è entrato da via Leone XII, ma trasportare due corpi sembra improbabile. Le telecamere in zona non sono molte, rendendo l’identificazione un’impresa ardua.

L’orrore probabilmente ha avuto luogo nel cuore del parco. I duecento metri che separano i cadaveri sono un prato aperto, senza segni visibili. Potrebbe essere stata la donna a morire per prima, con il corpo nascosto in fretta. Poi l’assassino, forse preso dal panico o dalla follia, avrebbe lasciato la bambina al suo destino. Una bambina che non sapeva camminare, forse neanche sedersi. Sola, in mezzo al verde, ha forse pianto, ma nessuno l’ha sentita.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure