Lo sguardo verso l’alto è ormai un’abitudine forzata. Nei quartieri a ridosso della Solfatara, le tapparelle si aprono ogni mattina con un misto di rassegnazione e allerta. Non servono sirene per avvisare i residenti: sono le vibrazioni, il tremore delle stoviglie o il cigolio delle finestre a parlare per primi. E parlano chiaro: il sottosuolo dei Campi Flegrei è tutt’altro che tranquillo.
Anche oggi, domenica 8 giugno, la terra ha tremato. E lo ha fatto con una sequenza che conferma la persistenza del bradisismo. La scossa più forte è stata registrata alle 7,14 con una magnitudo di 2.1, a una profondità di circa un chilometro, secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Vesuviano.
Terzo bollettino Ingv in meno di 12 ore
Il nuovo comunicato dell’Ingv – il terzo in meno di dodici ore – è arrivato poco dopo le 8,30. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha confermato che lo sciame sismico è ancora attivo e, in via preliminare, ha contato 42 scosse con magnitudo superiore allo zero, tutte localizzate nell’area della Solfatara.
Le prime quattro scosse sono state registrate in rapida sequenza, tra le 7,03 e le 8,07, con intensità minore ma chiaramente percepibili in superficie. Si tratta di una nuova fase del fenomeno iniziato ieri sera alle 22,16, quando una prima serie di movimenti tellurici ha fatto scattare l’ennesima notte di preoccupazione per i residenti.
Bradisismo in evoluzione
Gli esperti confermano: il sollevamento del suolo è ancora in atto. Una dinamica che da mesi interessa la caldera flegrea e che, secondo l’Osservatorio, rappresenta uno dei due segni più tangibili dell’attuale fase del bradisismo, insieme alla frequenza degli eventi sismici.
L’Ingv sottolinea come la situazione sia “monitorata costantemente” e invita i cittadini a mantenere la calma, anche se resta alta l’attenzione delle autorità locali e della protezione civile. Nessuna interruzione nei servizi essenziali, ma le scuole e le strutture sensibili restano sorvegliate speciali.