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La donna in un sacco e la bambina di sei mesi, il ritrovamento shock a Villa Pamphili: tutte le ipotesi

Pubblicato: 08/06/2025 07:46

C’era un silenzio innaturale nel cuore del parco, come se anche gli uccelli si fossero ritirati, spaventati da qualcosa che non sapevano nominare. Un sabato pomeriggio qualunque, immerso nel verde fitto e familiare di Villa Doria Pamphili, si è incrinato per sempre quando, tra i rifiuti e l’erba alta, due donne si sono accorte di una bambola. Solo che non era una bambola. Era una neonata, forse sei mesi, nuda, con il viso nella terra, abbandonata come un oggetto rotto, tra sacchetti e lattine.

Sono le 16:30. Il sole illumina ogni cosa, ma la verità si nasconde. Non c’è sangue visibile. Ci sono però segni, lividi sul braccio, sulla gamba. Segni che parlano. Ma la bambina non piange più. E mentre lo sconcerto dei presenti cresce, mentre si interrompono corse, giochi, chiacchiere, la città si ferma per un istante. Poi, come se l’orrore volesse completare il suo disegno, quattro ore dopo, a un centinaio di metri di distanza, un secondo corpo: una donna, in un sacco nero, sotto gli oleandri, come se fosse stata buttata lì, in silenzio, da qualcuno che sapeva dove non guardano gli occhi.

Una scena che parla di abbandono

Il ritrovamento della bambina

Lei è vestita, ma non ha documenti. Nessuno la cerca. Nessuno l’ha denunciata scomparsa. Forse nessuno sapeva che esistesse. Anche la bambina, finora, è senza nome. Le due potrebbero essere madre e figlia. Lo pensano tutti, ma non c’è certezza. E anche la morte sembra confusa. Gli investigatori dicono che la piccola potrebbe essere morta dopo la donna. Ma è solo un’ipotesi. Il calore del sacco potrebbe aver accelerato la decomposizione. In ogni caso, chi le ha portate lì ha deciso che non dovevano essere trovate. E invece lo sono state. Per caso.

C’è un buco nella recinzione, rotto da tempo. Chiunque avrebbe potuto passare. Forse durante la notte. Forse all’alba. Forse approfittando della festa che si era tenuta lì la sera prima, con il bistrot aperto fino alle due. Gli agenti della Mobile sequestrano le immagini delle telecamere. Cercano un sacco nero. Cercano qualcuno che abbia attraversato quel varco, portando due corpi da lasciare tra le piante. Non si esclude nulla. Né un delitto domestico, né un infanticidio disperato, né l’intervento di una terza persona. Un padre? Un complice? Un carnefice?

La donna sul ponte

C’è una pista, appena un’ombra. Due testimoni parlano di una donna “in stato confusionale”, vista intorno alle 18:40 sul ponte centrale della villa. “Aveva le mani sulle tempie, come se cercasse di non impazzire”, racconta Patrizia, 69 anni. Era sola, vestita di scuro. I capelli castani, l’aria smarrita. Potrebbe essere lei, la madre? Se sì, era ancora viva due ore dopo la morte della bambina. Oppure, se era un’altra donna, potrebbe aver visto. Potrebbe aver saputo. Ma nessuno si è fermato a parlare con lei. Era inquietante. E chi ha paura, guarda altrove.

A trovare il secondo corpo è stata una famiglia che giocava. I bambini rincorrevano un pallone. Il sacco era lì, a pochi metri. Spuntavano un braccio e una gamba. C’era puzza di morte, raccontano. Ma nessuno aveva notato niente prima. Nessuno aveva sentito grida, né visto movimenti sospetti. Come se chi ha abbandonato quei corpi fosse invisibile, come se il crimine fosse avvenuto fuori dal tempo, in una zona grigia dove non vale più nulla: né il pianto di una bambina, né la disperazione di una madre.

Il pm Antonio Verdi è arrivato sul posto. Non ha sciolto il nodo. “È una storia assurda”, ha detto, mentre la scientifica passava al setaccio l’erba illuminata dalle torce. Si preleveranno i DNA, si controlleranno gli accessi agli ospedali, si cercherà una traccia nei referti, nei letti vuoti. Ma finché non avranno un nome, quelle due sono fantasmi. Persone che forse nessuno voleva più, di cui nessuno si è accorto. Una madre che nessuno ha fermato. Una figlia che nessuno ha cercato di salvare.

La notizia sull’autopsia

Le autopsie sui corpi della donna e della bimba di sei mesi trovati ieri in Villa Pamphili a Roma verranno svolte martedì. La Procura affiderà incarico per l’esame autoptico e anche per il prelievo del Dna che servirà ad accertare le identità delle due vittime.

L’attività tecnica, coordinata dal pm Antonio Verdi, dovrà accertare le cause del decesso delle due vittime e individuare la data della morte. In base a quanto si apprende il corpo della donna era in stato di decomposizione a differenza di quello della bimba. Sul cadavere della donna, inoltre, da un primo esame non sarebbero stati individuati segni di violenza ma conferme arriveranno solo dopo l’autopsia.

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Ultimo Aggiornamento: 08/06/2025 11:16

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