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Luigino travolto a pochi metri da casa, schianto durante una corsa clandestina: la verità sconvolgente

Pubblicato: 08/06/2025 10:49

Era quasi arrivato a casa, come ogni sera, in sella al suo scooter. La strada era quella di sempre, pochi chilometri sulla provinciale che da Este lo riportava a destinazione. Ma venerdì notte, nel buio tagliato dai fari delle auto, una Fiat Punto ha cambiato per sempre il corso di quella sera e della vita di un uomo. Luigino Tognin, 63 anni, è stato investito da un’auto lanciata a fortissima velocità, in fase di sorpasso, mentre percorreva il suo consueto tragitto dopo il lavoro.

L’uomo è stato sbalzato a decine di metri oltre il guardrail, finendo in un fossato. L’impatto è stato così violento da distruggere la parte anteriore della vettura e rendere ogni soccorso inutile. I sanitari del 118, giunti sul posto, hanno solo potuto constatare il decesso.

Una corsa clandestina finita in tragedia

Alla guida della Fiat Punto c’era un 22enne, risultato poi positivo all’alcoltest con un valore di 1,10 grammi per litro, oltre il doppio rispetto al limite di legge. Secondo le prime ricostruzioni, il giovane stava partecipando a una gara di velocità con un altro veicolo. Per effettuare un sorpasso, ha invaso completamente la corsia opposta e ha centrato in pieno lo scooter su cui viaggiava Luigino.

Le testimonianze raccolte dagli inquirenti confermano la dinamica: l’auto sfrecciava a grande velocità e ha compiuto una manovra azzardata, ignorando completamente il traffico opposto. L’impatto con lo scooter è stato devastante, senza che il 63enne potesse avere alcuna possibilità di evitarlo.

Arrestato il conducente, era visibilmente alterato

Dopo lo schianto, il giovane sarebbe anche apparso aggressivo nei confronti di chi cercava di soccorrere la vittima. “Non siamo riusciti a vedere Luigino, ma abbiamo visto l’investitore che, visibilmente alterato, ha inveito contro il testimone”, hanno raccontato i familiari dell’uomo, accorsi sul posto dopo essere stati informati della tragedia.

Per il 22enne sono scattati gli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio colposo aggravato dalla guida in stato di ebbrezza e dalla condotta pericolosa. L’indagine prosegue per chiarire la responsabilità dell’altro veicolo coinvolto nella presunta corsa clandestina.

Un ritorno a casa mai completato

Luigino Tognin tornava dal lavoro, come ogni giorno. Mancavano solo poche centinaia di metri alla sua abitazione, ma quella sera il destino ha cambiato direzione. Il dolore per la sua morte ha colpito l’intera comunità di Este, sconvolta da una tragedia tanto assurda quanto evitabile.

Resta ora la rabbia per una vita spezzata e il bisogno di giustizia per un uomo che aveva il solo torto di trovarsi nel posto sbagliato mentre qualcuno, sulla strada, aveva deciso di giocare con la vita degli altri.

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