
Intercettazioni in piena notte, voli deviati e traffico passeggeri in tilt: la capitale russa è tornata a fare i conti con un attacco coordinato di droni. L’offensiva, secondo quanto comunicato dal sindaco Sergei Sobyanin, ha avuto inizio poco dopo le 4 del mattino, quando le unità di difesa aerea hanno cominciato a intercettare diversi obiettivi in arrivo da direzioni differenti.
Nel giro di due ore sono stati abbattuti almeno dieci droni, organizzati in più ondate. L’offensiva ha costretto le autorità a chiudere temporaneamente gli scali di Vnukovo e Domodedovo, tra i più trafficati della città. Le operazioni di sicurezza sono terminate intorno alle 6:53 ora locale, causando ritardi e disagi al traffico aereo e ai passeggeri.
Salme e prigionieri, tensione sul fronte umanitario
Nella regione russa di Bryansk, al confine con l’Ucraina, una delegazione di giornalisti internazionali ha visionato alcuni camion refrigerati contenenti le salme di militari ucraini. Lo riporta l’agenzia russa Tass, che segnala la presenza di troupe francesi, arabe, italiane, olandesi, tedesche e latinoamericane. Il sito, secondo la Russia, sarebbe destinato a ospitare un futuro scambio di prigionieri.
A confermarlo è stato Vladimir Medinsky, capo della delegazione russa nei colloqui con Kiev, che ieri ha dichiarato l’apertura a una verifica diretta da parte dei media mondiali. Medinsky ha ricordato che, in linea con gli accordi di Istanbul, Mosca ha già predisposto il trasferimento verso l’Ucraina di oltre 6.000 salme e proposto lo scambio di prigionieri feriti, gravemente malati e giovani sotto i 25 anni.
Kiev rinvia lo scambio: tensione diplomatica
Secondo Mosca, però, è stata la parte ucraina a rinviare all’ultimo momento l’operazione, lasciando senza risposta tanto il trasferimento delle salme quanto lo scambio dei prigionieri. Il motivo, al momento, non è stato chiarito ufficialmente da Kiev.
La situazione, già delicata, rischia ora di provocare nuove frizioni diplomatiche proprio sul fronte delle operazioni umanitarie, che finora avevano rappresentato una delle poche aree di dialogo tra le due parti.