
Tutto è tornato a ruotare attorno a quella villetta. Dopo diciotto anni, porte e finestre si riaprono sotto l’occhio scientifico dei carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche, incaricati di nuovi accertamenti sul delitto di Chiara Poggi.
Laser e droni per mappare ogni dettaglio
Questa mattina, secondo quanto riportato in esclusiva dal Tg1, i tecnici del Ris di Parma si sono presentati nella casa di via Pascoli, a Garlasco, con scanner tridimensionali, droni e laser ad alta precisione. L’obiettivo: ottenere un modello 3D dettagliato dell’interno e dell’esterno dell’abitazione dove Chiara fu uccisa il 13 agosto 2007.
I rilievi, disposti dalla Procura di Pavia, serviranno per riprodurre la disposizione delle tracce ematiche rinvenute all’epoca all’interno della villetta e tentare di ricostruire con maggiore accuratezza la dinamica dell’omicidio, anche alla luce delle più recenti indagini che coinvolgono Andrea Sempio, iscritto nel registro degli indagati a fine 2023.
La scientifica torna sulla scena del crimine
Il lavoro dei Ris, spiegano fonti investigative, non si limiterà alla mappatura: i dati raccolti con le nuove tecnologie verranno elaborati per simulazioni balistiche e di movimento, per comprendere tempi e modalità compatibili con le ferite riportate dalla vittima. Un approccio che non fu possibile adottare con la stessa precisione al tempo del primo processo.
L’intervento di oggi rappresenta un passaggio tecnico chiave per la nuova fase dell’indagine voluta dalla Procura, che da mesi sta riesaminando ogni dettaglio alla luce delle contestazioni mosse alla sentenza definitiva che ha condannato Alberto Stasi a 16 anni di carcere.