
L’Italia vince ma non convince. Nella sfida contro la Moldova, valida per le qualificazioni ai Mondiali, gli Azzurri si impongono per 2-0 ma offrono una prestazione sottotono, lontana dalle aspettative della vigilia. Dopo il pesante 3-0 subito dalla Norvegia, si sperava in una reazione decisa, magari accompagnata da una goleada utile anche in chiave differenza reti, ma il campo ha raccontato un’altra storia.
Luciano Spalletti, al suo ultimo match sulla panchina azzurra, chiude così la sua esperienza con una vittoria dal sapore agrodolce. I segnali incoraggianti si sono visti a tratti, soprattutto nei primi minuti, ma l’atteggiamento della squadra si è spento dopo il secondo gol, lasciando perplessi i tifosi presenti allo stadio, che hanno fischiato alla fine del primo tempo. L’Italia ha dominato nel possesso ma con pochissima incisività.

Il match si era sbloccato al 32’ con Raspadori, bravo a sfruttare un pallone vagante in area e a battere il portiere Avram con un tiro angolato. Un gol dedicato visibilmente al ct, quasi a voler regalare un’ultima soddisfazione. Nella ripresa, al 47’, è arrivato il raddoppio firmato Cambiaso, servito da una bella iniziativa di Orsolini. Poi, però, il nulla: nessun altro tiro in porta per oltre mezz’ora e Moldova pericolosa in almeno due occasioni.

Donnarumma ha rischiato grosso nel finale, sbagliando un’uscita che ha regalato palla a Stina: per fortuna, è riuscito a rimediare. Poco prima, Orsolini aveva provato a scuotere i suoi, ma il suo sinistro era stato neutralizzato. L’ingresso di Lucca e Maldini non ha cambiato il volto di una squadra che ha gestito il vantaggio senza ambizione né fame.

La prestazione difensiva è rimasta solida, anche se non impeccabile: da segnalare un gol annullato alla Moldova per fuorigioco al 5’ e un episodio dubbio in area azzurra, con gli ospiti a reclamare un rigore per fallo di Dimarco.