
Emiliano Fenu, deputato del Movimento 5 Stelle e candidato del Campo Largo, è stato eletto sindaco di Nuoro con una vittoria netta al primo turno. Ancora prima della fine ufficiale dello spoglio, il suo avversario Giuseppe Luigi Cucca – sostenuto da liste civiche di centrodestra – gli ha telefonato per congratularsi. La percentuale raggiunta da Fenu si attesta intorno al 60%, secondo quanto riportano i dati raccolti dai comitati del centrosinistra.
La vittoria di Fenu rappresenta un successo importante per l’alleanza progressista in Sardegna e un colpo significativo per il centrodestra locale. Il nuovo primo cittadino di Nuoro è una figura nota nel panorama politico sardo, avendo già ricoperto ruoli parlamentari sia al Senato che alla Camera. La sua elezione segna anche una rinnovata fiducia dei cittadini nei confronti del progetto politico del Campo Largo.

Il nuovo incarico da sindaco comporterà però per Fenu un’immediata conseguenza istituzionale: dovrà dimettersi da deputato. Le norme sulla incompatibilità vietano infatti di ricoprire contemporaneamente il ruolo di parlamentare e quello di sindaco in comuni con oltre 15.000 abitanti. Fenu era stato eletto alla Camera nel 2022, dopo essere stato senatore nella precedente legislatura.
Le dimissioni di Fenu dalla Camera aprono la strada al suo sostituto in Parlamento, che sarà con ogni probabilità Mario Perantoni, sassarese, già deputato nella scorsa legislatura. Perantoni era quarto nella lista M5s nel collegio plurinominale, subito dopo Alessandra Todde, Fenu stesso e Susanna Cherchi. Un ritorno a Montecitorio, quindi, per una figura esperta e conosciuta all’interno del Movimento.
Con l’ingresso di Perantoni, la rappresentanza sarda del Movimento 5 Stelle in Parlamento sarà composta da quattro esponenti: Susanna Cherchi e Perantoni alla Camera, Ettore Licheri e Sabrina Licheri al Senato. Un numero che mostra la riduzione della presenza pentastellata sull’isola rispetto al 2018, quando i parlamentari sardi del M5s erano ben 16. Di quel gruppo, solo pochi sono rimasti fedeli al partito durante la legislatura.
L’elezione di Fenu, quindi, assume un doppio valore: da un lato rafforza l’asse progressista in Sardegna dopo la vittoria di Todde alla Regione; dall’altro avvia un nuovo percorso amministrativo a Nuoro, con una figura che porta con sé una solida esperienza parlamentare e un forte legame con il territorio.