Nel panorama culturale altoatesino, poche figure hanno saputo coniugare teatro, radio e televisione con l’autorevolezza di Magdalena Schwettensattl. Per oltre trent’anni, la sua presenza ha arricchito i palinsesti della Rai di lingua tedesca, lasciando un’impronta indelebile grazie alla sua voce calda e una conduzione sempre attenta e empatica. Il suo lavoro, specialmente con Rai Südtirol dal 1991 al 2018, è stato sinonimo di qualità e dedizione.
Magdalena non era solo una conduttrice; la sua versatilità la portava a spaziare tra narrazione, musica e cultura con l’energia di una vera pioniera. Nel 1995, insieme a Patrizia Pfeifer, ha fondato “Phenomenon”, il primo collettivo teatrale femminile dell’Alto Adige, dando impulso a nuove forme di espressione artistica. Grazie alla sua padronanza di diverse lingue, tra cui inglese, francese e russo, Schwettensattl è stata un ponte tra culture, sia sul palco che in radio.

Un’eredità culturale indimenticabile
Tra i suoi lavori più significativi si annoverano la conduzione di programmi iconici come “Frühstücksradio” e “Treffpunkt”, oltre alla creazione di format innovativi come “Thema Europa”. Non meno memorabile è stato il suo contributo come regista nel “Gesundheitsmagazin” e durante il concorso pianistico Busoni a Bolzano. Fino all’ultimo è stata attiva in teatro, con la sua ultima performance in “Das Katzenhaus” a Merano.
Si è spenta a 54 anni dopo una breve malattia. Schwettensattl, originaria di San Pancrazio, ha trascorso gli ultimi anni tra Lagundo e Colonia, lasciando un vuoto profondo nel mondo artistico sudtirolese. Il suo continuo impegno e la sua passione hanno fatto di lei un pilastro culturale.
Un addio che lascia il segno

“Magdalena era una persona che non si limitava ad accettare le circostanze, ma cercava sempre possibilità migliori e nuove”, ha affermato Zeno von Braitenberg, coordinatore di Rai Südtirol. “Era così quando era redattrice di programmi, conduttrice, regista e collega alla Rai, e lo era anche quando ha lavorato come attrice e regista. Negli ultimi mesi ha continuato a cercare di vedere più possibilità e opportunità che pessimismo. Purtroppo, in questo caso, come regista non ha potuto influire sul momento in cui è calato il sipario. Mancherà a tutti noi“. Queste parole riassumono l’eredità di un’artista che ha saputo fondere sensibilità, rigore e passione in ogni sua opera.