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Roma, bimba trovata morta a Villa Pamphili con la mamma: i primi esiti dell’autopsia

Pubblicato: 09/06/2025 13:08
bimba trovata morta nel parco

I primi risultati dell’autopsia sulla neonata trovata morta a Villa Pamphilj fanno emergere un’ipotesi inquietante: la piccola potrebbe essere stata strangolata. Lo ha evidenziato il medico legale che ieri ha esaminato il corpo della bimba. A far propendere per questa ricostruzione è un livido riscontrato sulla nuca, compatibile con un’azione violenta. Restano però da attendere ulteriori esami, in particolare quelli istologici e tossicologici, che potranno chiarire in maniera più definitiva le cause del decesso.

La madre senza segni di violenza

Diversa la situazione del corpo della donna, rinvenuto a poca distanza dalla neonata. Non sono emersi segni evidenti di violenza, almeno a un primo esame. Anche per lei saranno fondamentali gli accertamenti approfonditi già disposti, così come l’esame del DNA che servirà a verificare il sospetto legame tra le due vittime. Al momento, l’ipotesi più accreditata è che si tratti di madre e figlia.

Secondo i primi confronti delle impronte digitali con la banca dati, la donna sarebbe una quarantenne di origine romena, mentre la piccola avrebbe circa sei mesi. La bimba è stata trovata nuda tra i rovi, e un testimone ha riferito che “sembrava una bambola”. Il corpo della donna, invece, era chiuso in un sacco nero, con un braccio che fuoriusciva. È stata una giovane a trovarlo, lungo via Leone XIII.

Un testimone chiave

Le forze dell’ordine stanno cercando di risalire a un uomo che potrebbe essere coinvolto nella vicenda. Un testimone ha infatti riferito di aver visto la donna e la neonata in sua compagnia. Gli investigatori stanno cercando di risalire all’identità di questa persona, che potrebbe essere cruciale per comprendere le dinamiche del duplice decesso.

Indagini in corso e massimo riserbo

La Polizia Scientifica è al lavoro per analizzare l’area e raccogliere ogni possibile traccia. Gli inquirenti non escludono alcuna pista e la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per duplice omicidio. L’intera zona del ritrovamento è stata transennata e oggetto di minuziosi sopralluoghi, con l’obiettivo di chiarire l’oscura dinamica che ha portato alla morte della donna e della neonata.

Un caso ancora avvolto nel mistero, ma i primi riscontri dell’autopsia sulla bambina orientano le indagini verso uno scenario tragico e violento.

Ipotesi sull’identità e indagini in corso

La polizia scientifica lavora senza sosta all’obitorio del Gemelli. La donna, in stato di decomposizione, sembra avere circa quarant’anni e tratti somatici dell’Est Europa. L’identificazione è ora legata alle analisi del Dna, che dovranno anche stabilire l’eventuale legame di parentela tra le due vittime: secondo le prime ipotesi si tratterebbe di madre e figlia. Intanto, si incrociano le segnalazioni con gli elenchi delle persone scomparse, mentre si cercano riscontri nei pronto soccorso e negli ospedali della Capitale: la bambina è mai stata visitata prima della morte?

La donna, a quanto pare, sarebbe morta avvelenata o intossicata e si cerca ora di capire quale sostanza avrebbe provocato la sua morte. La piccola presenterebbe delle lesioni alla testa e si cercherà ora di capire se si tratti di colpi mortali, e come sarebbero stati inferti (e da chi).

Secondo gli inquirenti, il possibile assassino potrebbe aver fatto ingresso nel parco da un varco nel muro di viale Leone XIII, rimasto aperto dopo un incidente. Una circostanza che, se confermata, allargherebbe il campo delle ricerche. La sera del 6 giugno, poco distante, si svolgeva anche una festa privata nel bistrot sul perimetro del parco. Ma c’è un’altra pista: che la tragedia si sia consumata nel mondo invisibile del degrado, tra le persone che dormono tra i cespugli, lontano da tutto.

Il nuovo sopralluogo ha fatto emergere un elemento inedito nel caso della morte di una donna e di quella che potrebbe essere sua figlia. Nei pressi del punto dove sono stati trovati i cadaveri, è stato scoperto un giaciglio che potrebbe essere stato utilizzato dalla donna e dalla bambina, dato che sono stati sequestrati indumenti presumibilmente appartenenti a loro. Per questo motivo, la polizia scientifica ha esteso l’area del controllo. Sono in corso accertamenti sia sui vestiti recuperati, sia su alcuni oggetti rinvenuti nei cassonetti all’interno della villa.

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