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Alcaraz, il fisco si prende la vincita del Roland Garros: un mare di soldi, ecco perché

Pubblicato: 10/06/2025 17:27
alcaraz

La terra rossa di Parigi ha incoronato Carlos Alcaraz ancora una volta, ma il fragore della vittoria è stato presto coperto dal ben più assordante scroscio del fisco spagnolo. Il trionfo al Roland Garros 2025, il secondo consecutivo per il giovane prodigio di Murcia, non è stato solo un’epica battaglia sportiva contro un Jannik Sinner stoico in una finale da oltre cinque ore.

È stato anche il passaporto per un montepremi colossale, una cifra che, sulla carta, avrebbe dovuto cambiargli ulteriormente la vita: ben 2.550.000 euro. Eppure, tra il tennista e il suo meritato guadagno, si è frapposto un ostacolo imponente: lo Stato spagnolo.

Alcaraz, il fisco si prende la vincita del Roland Garros

La piattaforma specializzata TaxDown ha gettato una luce impietosa sulla realtà finanziaria che attende Alcaraz. Il tennista numero due del mondo si trova di fronte a un prelievo fiscale non indifferente, stimato in circa 1.181.936 euro di imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPF), escluse le tasse deducibili. Ciò significa che il Tesoro spagnolo si appresta a trattenere una percentuale sbalorditiva del 46% del premio incassato dal campione a Parigi.

Questo prelievo così massiccio è, come spiegato da Aitor Fernandez, consulente di TaxDown, il risultato della combinazione tra l’imposta sul reddito statale e quella regionale. Ogni fascia di reddito, sia a livello nazionale che regionale, contribuisce a creare un’aliquota effettiva che, in casi come questi, può facilmente superare il 45%. “In generale,” sottolinea Fernandez, “quando parliamo di queste cifre per le vittorie sportive, di solito pensiamo solo alla cifra lorda, ma ciò che è veramente rilevante è quanto finisce nelle tasche dell’atleta.”

La differenza tra netto e lordo

La vicenda di Alcaraz è un chiaro esempio di come la percezione del “ricco montepremi” possa essere fuorviante. L’opinione pubblica, affascinata dai milioni annunciati dai tornei, raramente considera l’impatto devastante delle tasse. La cifra di 2.550.000 euro, così roboante sulla carta, si riduce a meno della metà una volta che le mani dello Stato si allungano sul portafoglio del vincitore.

Questo fenomeno non è esclusivo della Spagna, ma è una realtà con cui molti atleti di alto livello devono confrontarsi a livello globale. La residenza fiscale dell’atleta gioca un ruolo cruciale, determinando quale giurisdizione avrà il diritto di prelevare la propria fetta. Nel caso di Alcaraz, essendo residente fiscale in Spagna, il suo trionfo parigino diventa un’entrata imponibile nel suo paese di residenza.

La lezione di Alcaraz è chiara: dietro le luci della ribalta e i festeggiamenti per la vittoria, si cela una complessa realtà fiscale che erode significativamente i guadagni degli sportivi. Il sacrificio, l’allenamento estenuante e il talento cristallino che portano a successi come quello al Roland Garros non sono esenti dal peso di un sistema fiscale che, seppur necessario per il funzionamento dello Stato, può trasformare un’enorme vittoria economica in una cifra ben più contenuta di quanto si immagini. Per Carlos Alcaraz, il sapore della vittoria è innegabilmente dolce, ma il conto salato del fisco spagnolo aggiunge una nota amara a un successo altrimenti perfetto.

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