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Boom di contagi, travolti milioni di italiani. Allarme: “Numeri mai visti, e non è finita”

Pubblicato: 10/06/2025 15:59
scabbia

Un’antica malattia della pelle, spesso associata a contesti igienico-sanitari precari, sta tornando a preoccupare in Italia e in altre nazioni europee. Recenti studi rivelano un aumento significativo dei casi, con picchi che arrivano fino al +750% in alcune aree italiane tra il 2020 e il 2023. Questo allarmante incremento solleva interrogativi sulle cause sottostanti e sulle strategie di contenimento necessarie per affrontare quella che si configura come una potenziale emergenza di salute pubblica.

Il turismo di massa e la ripresa dei viaggi post-pandemia hanno accelerato la diffusione in luoghi condivisi come hotel, campeggi e ostelli. A ciò si aggiungono la rapida rotazione dei pazienti negli ospedali e, in modo preoccupante, una crescente resistenza ai farmaci più comuni. Le fasce più colpite sono i giovani, tra i 5 e i 18 anni, e gli anziani, specialmente quelli residenti in strutture di lungodegenza. La Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDEMAST) ha lanciato un monito urgente, invitando a non sottovalutare questi segnali.

Aumentano i casi di scabbia

La scabbia, una condizione cutanea causata dal minuscolo parassita Sarcoptes scabiei. Si manifesta quando l’acaro scava cunicoli sotto la superficie della pelle per deporre le uova. Questo processo provoca un intenso prurito, che si acutizza specialmente di notte, accompagnato dalla comparsa di piccole papule. Le aree più comunemente interessate sono mani, piedi e genitali. Residenze sanitarie assistenziali (RSA), scuole, ospedali e famiglie numerose sono diventati focali sempre più frequenti per la diffusione di questa parassitosi. Nonostante l’assenza di dati precisi su scala nazionale, che portano a una sottostima del fenomeno, due studi italiani hanno fornito numeri preoccupanti. Un’analisi pubblicata su Sexually Transmitted Infections ha evidenziato un incremento vertiginoso dei casi nella città di Bologna tra il 2020 e il 2023. Parallelamente, uno studio apparso su Infectious Diseases of Poverty ha descritto una “emergente minaccia di salute pubblica” nel Lazio, con un aumento del 750% dei focolai nelle strutture di lungodegenza nello stesso periodo.

Uno degli aspetti più critici dell’attuale epidemia di scabbia è la presunta resistenza alla permetrina, il trattamento topico più diffuso in Italia fino a poco tempo fa. Come spiegato dalla dermatologa SIDEMAST Michela Magnano, “durante la pandemia, molte persone hanno vissuto a lungo in ambienti chiusi e sovraffollati, condizioni ideali per la trasmissione del parassita, e anche il frequente ricambio di pazienti nelle strutture sanitarie ha favorito il contagio. Ma pare avere giocato un ruolo importante anche una ‘possibile’ resistenza ai farmaci”. Secondo alcuni autori, si tratterebbe di una vera e propria resistenza dovuta a mutazioni dell’acaro, che gli consentono di neutralizzare il principio attivo del farmaco. Altri fattori che possono contribuire al fallimento delle terapie includono un uso non corretto dei trattamenti (sia topici che orali) in termini di dosaggio, modalità e tempi di somministrazione, la mancata o errata attuazione di misure igienico-ambientali e le reinfestazioni dovute al mancato trattamento dei contatti stretti.

Sintomi e cosa fare

Il sintomo principale della scabbia è un prurito intenso e persistente, che si aggrava notevolmente di notte. Se questo prurito è associato a piccole papule o lesioni cutanee, in particolare tra le dita, sui polsi, sull’ombelico o sui genitali, è fondamentale considerare la possibilità di un’infestazione.

Di fronte a questi sintomi, i dermatologi della SIDEMAST raccomandano quattro azioni chiave:

  1. Consultare tempestivamente un medico o un dermatologo: È cruciale in caso di prurito persistente che coinvolge più membri della stessa famiglia o che non risponde alle terapie convenzionali.
  2. Evitare l’autodiagnosi e il “fai da te”: Una diagnosi errata può prolungare l’infestazione e facilitare la trasmissione della malattia.
  3. Trattare tutti i contatti stretti: Se la diagnosi di scabbia è confermata, è indispensabile trattare anche tutte le persone che sono state a stretto contatto con l’individuo infetto, anche se asintomatiche.
  4. Adottare misure igieniche rigorose: Lavare ad alta temperatura indumenti e lenzuola è fondamentale per eliminare gli acari e prevenire nuove infestazioni.

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Ultimo Aggiornamento: 11/06/2025 08:41

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