
Dopo quasi due decenni di amministrazioni di centrosinistra, Matera cambia colore politico, ma lo fa con una vittoria dimezzata. Il nuovo sindaco è Antonino Nicoletti, sostenuto dal centrodestra, che ha conquistato il ballottaggio con il 51,3% dei voti, superando Roberto Cifarelli, candidato civico vicino al centrosinistra, fermo al 48,7%. Una sconfitta che pesa per un campo largo che si è presentato diviso e senza apparentamenti.
Al primo turno era stato proprio Cifarelli a ottenere il miglior risultato, con il 43,5%, mentre Nicoletti si era fermato al 37%. Ma nel secondo turno, l’assenza di accordi formali con il Movimento 5 Stelle e con la lista Progetto Comune ha impedito la convergenza dei voti sul candidato progressista, aprendo la strada alla rimonta del centrodestra.

Nonostante la vittoria, Nicoletti si troverà a guidare una giunta senza maggioranza in Consiglio comunale. Il nuovo sindaco potrà contare solo su 12 consiglieri, contro i 18 legati alla coalizione di Cifarelli. Altri tre seggi sono stati assegnati a liste che non hanno preso parte al ballottaggio. La situazione, già ribattezzata “governo dell’anatra zoppa”, rischia di rendere difficile ogni manovra amministrativa.
A differenza di Matera, a Taranto il centrosinistra esce vittorioso e conferma la sua leadership con l’elezione di Pietro Bitetti, che ha ottenuto il 54,5% dei consensi. Battuto il candidato civico di area centrodestra Francesco Tacente, che si è fermato sotto il 46%. Si tratta di una continuità amministrativa, in linea con l’alleanza che ha governato la città fino ad ora.

Bitetti ha lanciato un messaggio distensivo nel suo primo intervento da sindaco: “La campagna elettorale è finita, ora serve collaborazione. Invito tutti a lavorare insieme, ognuno nel proprio ruolo, per il bene della città”. Un appello rivolto anche agli sconfitti, nel segno del dialogo istituzionale.
In Sardegna, occhi puntati su Nuoro, dove il candidato del Movimento 5 Stelle, Emiliano Fenu, ha vinto al primo turno con oltre il 62% dei voti. Netto il distacco dal candidato del centrodestra Luigi Giuseppe Salvatore Cucca, che non ha superato il 30%. Fenu, ex parlamentare, ha lasciato il seggio per candidarsi alla guida della sua città.
“Ho sentito un forte sostegno fin dal principio”, ha commentato Fenu, parlando anche della grande affluenza e della mobilitazione dei cittadini nuoresi, molti dei quali hanno fatto ritorno da fuori regione solo per votare. “Mi ha colpito – ha aggiunto – la fiducia dimostrata da chi ha creduto nel nostro progetto civico e progressista”. Il risultato rafforza il campo largo guidato dalla presidente della Regione, Alessandra Todde.
Nei comuni non capoluogo, l’esito delle urne premia candidati di schieramenti diversi. Vincono Davide Santonastaso (coalizione civica) a Fiano Romano, Paola Lorena Colombo (centrosinistra) a Cernusco sul Naviglio, Ilaria Maria Pagani (centrosinistra) a Saronno, Angelo Di Nardo (Fratelli d’Italia) a Ortona, Giancarla Zaccaro (civica) a Massafra, Domenico Di Vito (centrosinistra) a Orta Nova, e Giuseppe Toscano (M5s) a Triggiano.
A Lamezia Terme la spunta il centrodestra con Mario Murone, mentre a Volla è il centrosinistra a festeggiare, con la vittoria di Giuliano Di Costanzo. Una tornata elettorale che, tra conferme e ribaltoni, ridisegna la mappa politica di molti territori, con equilibri ancora da stabilire in diversi Consigli comunali.