
I fondi per l’assistenza militare all’Ucraina subiranno un taglio nel prossimo bilancio della Difesa degli Stati Uniti. A confermarlo è stato il nuovo capo del Pentagono, Pete Hegseth, durante un’audizione davanti alla Camera dei Rappresentanti.
“La nostra amministrazione ha una visione molto diversa del conflitto – ha dichiarato Hegseth –. Riteniamo che una soluzione pacifica negoziata sia nell’interesse di entrambe le parti e soprattutto nell’interesse nazionale americano”.

La stretta sui finanziamenti comporterà una diminuzione delle forniture di armi a Kiev, proprio mentre il conflitto con la Russia resta acceso e il fronte orientale ucraino continua a essere sottoposto a una forte pressione militare.
Cambio di linea strategica
La dichiarazione rappresenta un cambio di linea strategica rispetto all’approccio delle precedenti amministrazioni, che avevano incrementato il supporto militare all’Ucraina. Il nuovo orientamento potrebbe avere ripercussioni non solo sul campo di battaglia, ma anche sugli equilibri diplomatici tra Stati Uniti, Europa e Russia.

Attualmente, la politica americana nei confronti dell’Ucraina prevede un supporto militare su base straordinaria, autorizzato dal Congresso tramite specifici pacchetti di aiuti. Dopo mesi di stallo politico e negoziati accesi tra democratici e repubblicani, lo scorso aprile il Congresso ha approvato un maxi pacchetto da 61 miliardi di dollari, che include forniture militari, addestramento e aiuti economici. Tuttavia, con l’avvicinarsi delle elezioni e il cambio di guida al Pentagono, l’orientamento della Casa Bianca appare sempre più prudente, orientato verso una riduzione progressiva degli impegni militari diretti e un ritorno al dialogo diplomatico.