
Greta Thunberg sta tornando in Europa. L’attivista svedese, a bordo della Freedom Flotilla diretta a Gaza, è stata intercettata e abbordata in acque internazionali dalla Marina militare israeliana. Dopo il blitz, l’esercito ha trasferito tutto l’equipaggio della Madleen — una delle imbarcazioni della Flotilla — al porto di Ashdod. Da lì, Thunberg e altri attivisti hanno accettato il rimpatrio volontario e sono già in volo verso la Francia. Secondo l’ong filo-palestinese che coordina l’iniziativa, gli attivisti tornati in Europa proseguiranno il loro impegno con azioni di comunicazione e sensibilizzazione.
Leggi anche: Nave sequestrata durante navigazione, a bordo anche Greta Thunberg
La scelta di tornare per “comunicare”
In totale, erano dodici i volontari a bordo della Madleen. Una parte di loro ha accettato il rimpatrio immediato, in accordo con il resto dell’equipaggio. “Faranno lavoro di comunicazione e sensibilizzazione della stampa per conto degli altri che sono rimasti”, ha dichiarato l’organizzazione promotrice, ribadendo che la missione della Flotilla è pacifica e simbolica.
Chi invece ha scelto di non lasciare volontariamente il territorio israeliano è stato trasferito nella prigione di Ramle, in attesa di essere giudicato da un tribunale. Tra loro c’è anche Rima Hassan, eurodeputata franco-palestinese di France Insoumise, che ha deciso di non firmare l’accettazione dell’espulsione volontaria. Come lei, anche cinque dei sei attivisti francesi detenuti hanno rifiutato la proposta delle autorità israeliane.

L’intervento della diplomazia francese
Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, ha confermato il coinvolgimento del governo di Parigi. “Uno dei nostri compatrioti ha scelto di firmare il modulo israeliano di accettazione dell’espulsione accompagnata senza attendere la decisione del tribunale. Si prevede che rientri in Francia oggi”, ha spiegato Barrot. “Gli altri cinque hanno rifiutato e la loro possibile espulsione avverrà nei prossimi giorni in seguito alla decisione del giudice israeliano”.
Nel frattempo, i detenuti sono stati trasferiti in celle separate, come riferisce il quotidiano Israel Hayom. Secondo la stessa fonte, il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, avrebbe ordinato di rimuovere ogni strumento di comunicazione, comprese TV e radio, e di proibire qualsiasi simbolo palestinese all’interno della struttura detentiva.

Greta Thunberg “persona non grata”
La posizione di Greta Thunberg è chiara: Israele l’ha dichiarata persona non grata, e la sua espulsione è già avvenuta. Una foto ufficiale, diffusa dal governo israeliano, mostra l’attivista a bordo dell’aereo, seduta in fondo alla cabina, con indosso gli stessi vestiti di quando la Madleen è stata abbordata.
Il trasferimento è avvenuto dal centro di detenzione dell’aeroporto Ben Gurion, dove l’intero equipaggio era stato portato dalla polizia militare dopo l’approdo forzato ad Ashdod. Lì sono state proposte due opzioni