
Una tragedia ha colpito una donna, seguita a un intervento estetico, sollevando interrogativi sulla sicurezza delle procedure e sulla condotta di chi le esegue. L’episodio ha acceso i riflettori su un settore in cui la ricerca del “miglior prezzo” può celare insidie inaspettate. Le autorità competenti hanno avviato indagini per fare piena luce sui fatti e accertare eventuali responsabilità.
La vicenda evidenzia l’importanza di informarsi adeguatamente prima di sottoporsi a interventi delicati e di affidarsi a professionisti qualificati, al di là delle promesse allettanti. La comunità è in attesa di risposte chiare, mentre le indagini proseguono per ricostruire ogni dettaglio e garantire giustizia.
Le promesse e poi la tragedia
“Offriamo il miglior prezzo del mercato italiano senza abbassare la qualità/sicurezza in ciascun intervento”. Era questa l’assicurazione che veniva fatta ai clienti di uno studio medico a Roma, un punto di riferimento per la comunità sudamericana. Tra i clienti c’era anche Ana Sergia Alcivar Chenche, una donna di 46 anni deceduta al policlinico Umberto I dopo un intervento di liposuzione. A guidare l’ambulatorio era il dottor Jose Lizarraga Picciotti, un medico peruviano che, oltre alla chirurgia estetica, coltivava la passione per il cibo etnico, tanto da promuovere sui suoi social l’apertura di un ristorante peruviano sulla via Prenestina, definendosi “il maestro del pollo alla brace”.

Sui suoi profili social, il dottor Jose Lizarraga, uno dei tre indagati per la morte di Chenche, pubblicizzava interventi a basso costo per donne di tutte le età. Foto a bordo di auto di grossa cilindrata, video motivazionali con la colonna sonora di Rocky e frasi ad effetto come: “La nostra passione è quella di farti tornare indietro nel tempo…Possiamo farlo”. Il suo account Instagram, “Studio Lizarraga”, prometteva “libera la tua bellezza, abbiamo i prezzi migliori: acido ialuronico e botox trattamento completo a 199 euro”. Alle sue pazienti, assicurava risultati garantiti per trattamenti come rinoplastica e mastoplastica, con lo slogan: “Massima protezione per la tua bellezza. Inizia la tua conta all’indietro per inaugurare la tua nuova immagine..ti aspettiamo per aiutarti”.
Nonostante le promesse, le cose domenica scorsa non sono andate per il verso giusto. La 46enne si sarebbe sentita male durante l’intervento di liposuzione. I medici avrebbero tentato le manovre di rianimazione senza chiamare i soccorsi, e solo dopo qualche ora avrebbero contattato un’ambulanza privata con un medico a bordo, senza allertare il 118. La donna, di origine ecuadoriana, è morta nella notte tra domenica e lunedì al policlinico Umberto I a causa delle complicazioni seguite all’intervento.
Il dottor Jose Lizarraga, che nel 2022 aveva anche ricevuto un premio come “peruviano all’estero” – un riconoscimento pubblicato sui suoi social e riportante anche la firma del consigliere del primo municipio Maurizio Esposito – è ora al centro delle indagini. Dopo il decesso, la procura ha iscritto sul registro degli indagati, con l’ipotesi di omicidio colposo, il chirurgo, l’anestesista e l’infermiera. L’ambulatorio è stato sequestrato, e le indagini sono condotte dagli investigatori del commissariato Primavalle.
Si indaga per omicidio colposo
“Offriamo il miglior prezzo del mercato italiano senza abbassare la qualità/sicurezza in ciascun intervento” assicuravano i titolari della struttura sanitaria ed invece una donna di 46 anni, originaria dell’Ecuador, si sarebbe sentita male, mentre si stava sottoponendo a un intervento di liposuzione nell’ambulatorio privato.
La tragedia è avvenuta domenica pomeriggio, dopo le 17, mentre il decesso sarebbe avvenuto in ospedale intorno alle 20. La procura ha iscritto sul registro degli indagati, con l’ipotesi di omicidio colposo, il chirurgo, l’anestesista e l’infermiera. L’ambulatorio è stato sequestrato. La polizia indaga sull’incidente.