
C’è un film del 1998 che si chiama “Attacco al potere”, in cui si paventa un’insurrezione fomentata dal terrorismo che coinvolge gli stranieri di origine araba presenti negli Stati Uniti, e in cui un generale vistosamente paranoico, interpretato da Bruce Willis, fa entrare, mai successo, i marines in campo con la legge marziale. Ma per andare molto ai giorni nostri agli Oscar 2024 fu presentato Civil War il film, non più distopico, in cui la guardia nazionale sfilava in assetto di guerra in alcuni stati americani considerati ribelli.
Il rebus fondamentale che oggi ci arriva dalla California, che non è uno stato qualsiasi ma la culla della nuova economia mondiale, è capire chi è sotto attacco, il potere monocratico presidenziale, caratteristica degli Usa che molti governanti vorrebbero, o i diritti costituzionali americani, che sono stati il faro per le democrazie mondiali da 250 anni.
America: la tensione corre sul filo
La tensione corre sul filo, perché Trump ha bisogno di nuovi nemici dopo il caso Musk, e sta quindi drammatizzazione lo scontro con la decisione di mandare a Guantanamo, dove venivano “gentilmente” ospitati i terroristi di Al Qaeda, 9.000 persone giudicate irregolari di varie etnie. Le stesse che stanno protestando in California. E poi c’è la questione tutta politica del governatore Gavin Newsom, il volto nuovo che lo può sfidare sul campo mediatico e politico. Alto, bello, brizzolato, liberal, ha tutte le caratteristiche per essere il challenger contro la finto bionda presidenza americana. La sfida è più mediatica che politica, visto che le prossime elezioni sono tra tre anni e mezzo, ma per un Tycoon, che vive di riflettori, la sfida è ogni giorno. Il quesito in tempi di populismi crescenti non è peregrino.
Quando può entrare in vigore la legge marziale? In primis furono i romani, la prima democrazia al mondo che rifiutava che le legioni romane violassero i confini cittadini. Per legge marziale si denomina uno stato di sospensione della legge ordinaria, a causa di fattori esterni o disordini interni, il potere finisce in mano ai militari anche quello giudiziario. Che è quello che per certi versi vorrebbe Trump, mai amato dai tribunali ordinari, e che in quanto Chief del Pentagono avrebbe in mano anche la funzione giudiziaria. Si intuisce che si sta giocando sull’orlo del burrone. Gli Stati Uniti non sono solo un paese, non sono solo la maggior potenza economica e militare, sono fondamentalmente la culla della democrazia moderna.
E se la culla viene buttata anche il bambino, la democrazia, farà una brutta fine. Tutto sembra fantapolitica più che la dura realtà, ma questa supera spesso la fantasia, come quella che spinse uno dei più grandi scrittori americani, Philip Roth, a pubblicare venti anni fa Complotto contro l’America, un romanzo in cui un Presidente degli Stati Uniti, il famoso aviatore Charles Lindemberg, era burattino di un dittatore straniero, Hitler in quel caso, e scatenata una caccia ai diversi, in quel caso gli ebrei. Oggi gli ebrei non si fanno più cacciare, anzi cacciano loro, ma un diverso si trova sempre, come pure un dittatore.