
Dal 1° ottobre 2025 potrebbe entrare in vigore un blocco alla circolazione per tutte le auto diesel Euro 5 in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, le quattro regioni della Pianura Padana maggiormente colpite dall’inquinamento atmosferico. La misura, già prevista da un decreto del Governo Meloni nel 2023, punta a ridurre le emissioni di polveri sottili (PM10) e biossido di azoto (NO2), tra i più alti d’Europa. Se confermata, la stretta colpirà oltre 1 milione di veicoli diesel immatricolati tra il 2011 e il 2015, che non potranno circolare nei giorni feriali e nelle ore diurne nei comuni con più di 30mila abitanti, fino al 31 marzo 2026. La Pianura Padana è una delle aree più inquinate d’Europa, a causa della sua conformazione geografica e dell’elevata densità industriale e veicolare. L’Italia è stata più volte sanzionata dalla Corte di giustizia europea per il mancato rispetto delle direttive sulla qualità dell’aria. Nel 2022, dopo l’ennesima condanna, il governo ha approvato un decreto d’urgenza sulla qualità dell’aria, convertito in legge nel 2023.
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Le alternative: scatola nera e chilometri monitorati
Tra le misure previste, anche il blocco stagionale della circolazione dei diesel Euro 5 dal 1° ottobre al 31 marzo nelle zone più critiche. Il decreto prevede una possibile esenzione dal blocco per i proprietari di auto diesel Euro 5 che decidono di installare una scatola nera. Questo dispositivo permette di monitorare i chilometri percorsi, consentendo la circolazione entro un limite annuo prefissato. Si tratta di una soluzione pensata per chi usa l’auto in modo limitato e vuole evitare il fermo totale. La misura ha creato moltissime polemiche. Già nel 2024, il Piemonte aveva optato per misure alternative concordate con il governo, rinviando lo stop. Il governo ora spinge per una soluzione uniforme a livello nazionale, per tutelare i cittadini e le imprese coinvolte.