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Bossetti a Belve Crime tira in ballo anche il padre di Yara, è scontro con Fagnani: “Così no!”

Pubblicato: 11/06/2025 10:44

Massimo Giuseppe Bossetti, muratore di Mapello condannato in via definitiva per l’omicidio di Yara Gambirasio, è tornato a parlare pubblicamente durante una lunga intervista rilasciata a Francesca Fagnani, andata in onda in una puntata speciale di Belve Crime.

Bossetti, che si è sempre professato innocente, ha nuovamente espresso forti dubbi sulla prova del DNA, definita da lui poco chiara e non del tutto convincente. Un elemento che, secondo la giustizia italiana, è stato invece cruciale per incastrarlo: il profilo genetico ritrovato sugli slip della ragazza uccisa a Chignolo d’Isola corrisponde al suo.

“Io, etichettato come mostro per sempre”

Nel corso della conversazione, Bossetti ha dichiarato:
“Sopravvivo all’ingiustizia che sono costretto a vivere. Mi sento addosso l’etichetta del mostro, un tatuaggio stampato sulla testa che porterò fino alla fine dei miei giorni. Ma ritengo di non essere un assassino.”

Ha insistito sul fatto che “non sono state percorse tutte le piste” alternative e che “Ignoto 1 non può essere lui”. Ribadendo:
“Anche io vorrei capire in che modo il mio DNA sia finito sugli slip di Yara. Io quella povera ragazza non l’ho mai vista, non l’ho mai incontrata.”

Il racconto su Fulvio Gambirasio

Un momento particolarmente teso dell’intervista è arrivato quando Bossetti ha tirato in ballo Fulvio Gambirasio, il padre della vittima. Ha fatto riferimento a voci che circolavano dopo il delitto, smentite dalle indagini, su un presunto coinvolgimento del genitore. Poi ha raccontato un episodio avvenuto poco dopo la scomparsa della ragazza:

“Stavo lavorando, mi fa mio cognato ‘Massì sai chi è quello? È il papà di Yara’. Ma come, il papà di Yara?”

Alla domanda di Fagnani su cosa ci fosse di strano, Bossetti ha replicato:
“Sta scherzando? Un genitore a cui è sparita la figlia ha più premura a precipitarsi in un cantiere o va in giro a cercarla?”

Fagnani ha reagito duramente:
“Non può fare nemmeno quella faccia, come fa a interpretare cosa è giusto per un genitore a cui è sparita una figlia?”

Bossetti ha insistito:
“Io sarei andato in capo al mondo, non sarei tornato a casa finché non l’avrei ritrovata.”

La verità secondo la giustizia

Nonostante le sue affermazioni, la scienza forense e tre gradi di giudizio hanno confermato una verità ben diversa da quella che Bossetti continua a raccontare.

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