
Francesco Tomasella, ex candidato sindaco di Varese e noto per le sue posizioni no-vax e contro le restrizioni Covid, è stato condannato a 11 anni e tre mesi dal Tribunale di Varese. Le accuse a suo carico erano di stalking e violenza sessuale nei confronti della sua ex compagna.
Dopo la lettura della sentenza di primo grado, Tomasella, detenuto dal maggio 2024, ha reagito dichiarandosi innocente e definendosi un “prigioniero politico” vittima di una “dittatura di Stato“.
Il nome di Tomasella era già balzato alle cronache nel marzo 2021 quando, in pieno lockdown, aveva organizzato una festa di compleanno abusiva in un ristorante di Brebbia, smascherata dal programma televisivo “Striscia la Notizia“.
La testimonianza della vittima: “Ho pensato che sarei morta”
La pubblico ministero Maria Claudia Contini aveva chiesto una condanna a 12 anni e mezzo per Tomasella. In aula, la vittima ha descritto una relazione fatta di “tre anni di paura“. La sua testimonianza, resa durante l’udienza del 4 febbraio, è stata particolarmente cruda: “Ho lucidamente pensato che sarei morta. Che non sarei arrivata al mattino del giorno dopo e che le mie figlie sarebbero rimaste orfane”.
Tomasella si dichiara innocente e ricorrerà in Appello
Nonostante la condanna e le gravi accuse, Tomasella ha sempre strenuamente dichiarato la propria innocenza, in particolare per quanto riguarda gli stupri contestati. Si è difeso in aula negando ogni addebito e affermando di non aver mai avuto intenzione di fare del male alla sua ex compagna.
Il collegio giudicante aveva già negato gli arresti domiciliari all’uomo, che ora, tramite i suoi legali, ricorrerà in Appello contro la sentenza.