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Gaza, l’esercito israeliano spara sulla folla in fila per il cibo: 31 morti e 200 feriti, è strage

Pubblicato: 11/06/2025 11:51
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Un nuovo episodio di violenza a Gaza scuote la comunità internazionale. Secondo quanto riportato dalla Protezione Civile di Gaza, almeno 31 persone sono state uccise e circa 200 ferite dal fuoco israeliano mentre si dirigevano verso un centro di assistenza umanitaria statunitense situato nella zona di Netzarim. A denunciare l’accaduto è stato il portavoce dell’organizzazione, Mahmoud Bassal, che ha parlato di un attacco deliberato contro la popolazione civile.
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Colpiti mentre cercavano cibo

Secondo la ricostruzione fornita da Mahmoud Bassal, l’attacco sarebbe avvenuto mentre migliaia di cittadini palestinesi si muovevano in direzione del centro americano per ricevere aiuti umanitari. In quel momento, carri armati e droni israeliani avrebbero aperto il fuoco sulla folla, provocando un alto numero di vittime e feriti.

La situazione umanitaria a Gaza, già drammatica a causa del conflitto prolungato, spinge quotidianamente centinaia di persone ad affrontare lunghi percorsi per accedere a generi alimentari e beni di prima necessità. Questa volta, però, la ricerca di cibo si è trasformata in una nuova strage.

Le accuse reciproche

L’esercito israeliano, al momento, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’incidente. Tuttavia, ha reagito alle affermazioni di Bassal accusandolo di diffondere disinformazione per conto di Hamas, l’organizzazione che governa de facto la Striscia di Gaza. L’accusa rappresenta l’ennesimo episodio di tensione nella guerra di narrativa che accompagna quotidianamente il conflitto in corso.

L’assenza di una presa di posizione formale da parte delle autorità israeliane alimenta interrogativi sulla gestione militare dell’area di Netzarim, una zona già al centro di scontri violenti e durissimi nelle scorse settimane.

Silenzio internazionale e crescente preoccupazione

L’episodio non ha ancora ricevuto una condanna ufficiale da parte della comunità internazionale, ma potrebbe riaccendere il dibattito sulla sicurezza dei corridoi umanitari e sul ruolo delle forze israeliane nel garantire l’accesso agli aiuti civili. Il coinvolgimento di un centro legato agli Stati Uniti rende la vicenda particolarmente delicata anche dal punto di vista diplomatico.

Intanto, le condizioni sanitarie nei principali ospedali di Gaza continuano a peggiorare, mentre l’afflusso di feriti in seguito all’attacco rischia di compromettere ulteriormente la capacità di risposta del sistema sanitario locale, già ridotto allo stremo.

Una crisi umanitaria senza fine

L’episodio di Netzarim rappresenta l’ennesima dimostrazione della fragilità dei tentativi di assistenza umanitaria in un territorio dove la guerra non risparmia nemmeno le situazioni di emergenza più critiche. Mentre le vittime civili aumentano e la popolazione continua a pagare il prezzo del conflitto, cresce l’urgenza di un intervento che garantisca almeno la protezione dei percorsi per gli aiuti e il rispetto del diritto internazionale umanitario. Nel frattempo, a Gaza si continua a morire anche solo per cercare pane e acqua.

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