
A margine della firma del protocollo tra FIGC e Guardia di Finanza, il presidente federale Gabriele Gravina ha tracciato con chiarezza i confini della vicenda che riguarda la successione di Luciano Spalletti.
Le sue parole smontano le frenesie del calciomercato: non basta individuare un nome altisonante. Serve una ridefinizione strategica, un nuovo disegno tattico e organizzativo che garantisca continuità, validità e prospettiva. Gravina sembra già proiettato ben oltre il singolo incarico, in un’ottica di rilancio pluriennale.

Nuovo Ct Italia, le parole di Gravina
“Non ci sono novità sul Ct, l’unica novità è che stiamo studiando. Continuiamo a pensare, abbiamo qualche giorno a disposizione e vogliamo usarli tutti. Al di là dei nomi, vogliamo capire se c’è un progetto nuovo”, ha detto il presidente Gravina a margine della firma del protocollo tra FIGC e Guardia di Finanza.
Il presidente federale ha mostrato di voler evitare azzardi: non si tratta solo di scegliere, ma di valutare con criterio il contesto. Gravina ha insistito sul fatto che “abbiamo qualche giorno a disposizione e vogliamo usarli tutti”, perché scegliere un nuovo Ct “richiede riflessione più approfondita”.
Tra i possibili candidati spunta con forza Gennaro Gattuso. Stando ai media – tra cui Sky Sport – l’ex centrocampista rossonero sarebbe in pole position, con un incontro decisivo previsto per il 12 giugno per definire l’accordo e la durata del contratto, in vista di un ciclo che guardi almeno fino al Mondiale 2026 e agli Europei 2028.

Le alternative sul tavolo
Oltre a Gattuso, Fabio Cannavaro e Daniele De Rossi restano nomi sullo sfondo, affiancati da Stefano Pioli – il quale però è impegnato con la Fiorentina, complicando l’ipotesi di arruolamento – e Roberto Mancini, che avrebbe manifestato disponibilità.
Il messaggio di Gravina è netto: in gioco non c’è solo il profilo tecnico, ma la combinazione giusta tra identità, autorevolezza e progetto: “Pragmatico, di polso, non un teorico”.