
Tensione alta nello studio di “È sempre Cartabianca”, il talk show condotto da Bianca Berlinguer, dove il giornalista Mario Giordano ha acceso il dibattito con un intervento duro e diretto sul tema delle espulsioni degli immigrati irregolari. Le sue parole, pronunciate nel corso di un confronto sul caso delle espulsioni a Los Angeles, hanno innescato una reazione immediata da parte di Karima Moual, giornalista e opinionista spesso presente nei dibattiti televisivi sull’immigrazione e le politiche dell’integrazione. Il confronto si è trasformato rapidamente in un acceso scontro verbale, diventando il fulcro della serata.
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Giordano: “Chi entra illegalmente deve essere espulso, senza distinzioni”
Nel suo intervento, Mario Giordano ha rivendicato con forza il principio secondo cui uno Stato sovrano deve poter espellere chi entra nel proprio territorio illegalmente, a maggior ragione se commette reati. “Se sono illegali, che siano sudamericani, europei o italiani per me non fa differenza”, ha detto il giornalista, noto per il suo stile provocatorio e diretto. L’affermazione mirava a sottolineare un approccio non discriminatorio, ma fermo, sul tema dell’immigrazione irregolare.
Giordano ha richiamato l’attenzione sull’esperienza americana, citando la situazione di Los Angeles, dove sono stati espulsi numerosi immigrati senza permesso di soggiorno, soprattutto dopo episodi di microcriminalità urbana. “Non è una questione ideologica”, ha aggiunto, “ma di ordine pubblico e sicurezza. Chi viola le regole deve essere rimandato indietro”.

Moual replica con durezza: “Parole gravi e disumanizzanti”
Non si è fatta attendere la reazione di Karima Moual, che ha preso la parola subito dopo l’intervento di Giordano. Con visibile indignazione, ha accusato il giornalista di semplificare una questione estremamente complessa e di usare toni che rischiano di alimentare l’intolleranza sociale. “Quelle parole sono gravi e disumanizzanti”, ha replicato Moual, “perché riducono persone e storie individuali a numeri e statistiche. Parlare di espulsioni senza considerare le ragioni per cui qualcuno migra è irresponsabile”.
La giornalista ha poi sottolineato come la retorica dell’espulsione indiscriminata rischi di minare il tessuto democratico e solidale di una società, esponendo chi è più vulnerabile a discriminazioni sistemiche. “Ci sono bambini, famiglie, persone che vivono e lavorano qui da anni. Dove finisce l’umanità in questo discorso?”, ha domandato.
Lo studio si infiamma: Berlinguer prova a mediare
Il clima in studio si è rapidamente acceso. I toni si sono fatti via via più accesi, con interruzioni, sovrapposizioni e momenti di evidente tensione. Bianca Berlinguer ha provato più volte a riportare il confronto su binari più pacati, invitando gli ospiti al rispetto reciproco e ricordando che il talk è uno spazio di confronto pluralista.
Nonostante i tentativi della conduttrice, il botta e risposta tra Giordano e Moual ha monopolizzato la scena per diversi minuti. Mentre il giornalista continuava a rivendicare il diritto dello Stato a far rispettare le leggi in modo uguale per tutti, Moual ribadiva l’importanza di distinguere tra immigrazione irregolare e criminalità.
MARIO GIORDANO
— Virna (@Virna25marzo) June 11, 2025
interviene in modo pacato sulle espulsioni degli irregolari a Los Angeles.
"In uno stato se tu entri in modo illegale e tanto più se commetti dei crimini, devi essere espulso
Se sono illegali che siano sudamericani europei italiano per me differenza non fa."… pic.twitter.com/zCIaJ78FNg
Il tema delle espulsioni divide l’opinione pubblica
L’episodio televisivo riflette un dibattito più ampio che attraversa l’intero Paese. La questione delle espulsioni degli immigrati irregolari è uno dei temi più divisivi del panorama politico e mediatico italiano. Da un lato chi invoca maggiore rigore nelle politiche migratorie, dall’altro chi chiede approcci più inclusivi e rispettosi dei diritti umani.
Le parole di Giordano si inseriscono in una cornice di crescente preoccupazione per la sicurezza urbana, ma al tempo stesso sollevano interrogativi sulla proporzionalità delle risposte politiche al fenomeno migratorio. D’altro canto, le argomentazioni di Moual pongono l’accento su una visione della società più attenta all’inclusione, ma faticano a rispondere a chi chiede risposte immediate ed efficaci alla criminalità diffusa.
Una spaccatura culturale che si riflette in tv
Lo scontro andato in onda su Rete 4 è solo l’ennesima dimostrazione di quanto la questione migratoria sia ormai diventata uno spartiacque anche culturale. Da una parte un discorso incentrato su regole, legalità e controllo, dall’altra un appello alla comprensione delle storie individuali e dei diritti delle persone.
In tutto questo, la televisione rimane uno specchio fedele del clima del Paese: diviso, agitato, spesso incapace di ascoltare senza urlare. Il confronto tra Mario Giordano e Karima Moual ne è l’ennesimo esempio. E mentre i toni si alzano, la domanda di fondo rimane inevasa: quale modello di società vogliamo costruire?