
Eccola, Marta Fascina. Ieri, alle 16, a Montecitorio, l’ex quasi moglie di Silvio Berlusconi ha fatto la sua riapparizione alla Camera dei deputati. Non esattamente un’habitué dell’aula, visto che le sue assenze si attestano a un significativo 94%.
Stavolta, Fascina si è presentata per una ragione molto specifica: farsi confermare nel ruolo di segretario della commissione Difesa. Un incarico che le garantisce uno strapuntino e un gettone extra di circa 250 euro a fine mese. Come di consueto a metà legislatura, i posti di vertice delle varie commissioni vengono azzerati e poi riassegnati.
Tensioni in Forza Italia e la Conferma del Ruolo
Non tutti, all’interno del centrodestra, erano convinti che fosse opportuno riconfermare l’ex first lady azzurra, soprattutto in considerazione della sua scarsa frequenza ai lavori della commissione. Forza Italia si è arrovellata per mesi, tra commenti malevoli nei corridoi e richieste agli uomini più vicini ad Antonio Tajani: “Dobbiamo confermarla per forza?”.
Nonostante i mal di pancia diffusi, il vicepremier ha deciso in tal senso, informando il capogruppo Paolo Barelli già qualche settimana fa. L’ultima preoccupazione erano i colleghi di scranno in commissione, con il timore di qualche “franco tiratore“. Forse anche per questo Fascina, almeno ieri, ha deciso di non disertare.
Scortata dal sottosegretario Tullio Ferrante, suo ex compagno di scuola, e dal vicesegretario di Forza Italia, Stefano Benigni, si è accomodata su un divanetto, dove ha ricevuto alcuni parlamentari per convenevoli e saluti. Alla fine, tutto è filato liscio: il suo posto da segretaria di commissione è stato confermato.