
È cominciata oggi una fase cruciale nelle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, la giovane trovata senza vita nella sua abitazione di Garlasco nel 2007. Il nuovo indagato, Andrea Sempio, si trova ora al centro dell’incidente probatorio disposto dal gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, con l’obiettivo di sottoporre a una nuova analisi i reperti raccolti all’epoca dei fatti.
I reperti affidati ai periti
Questa mattina, i carabinieri di Milano hanno consegnato una scatola contenente i materiali oggetto dell’analisi ai periti incaricati: la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani. Si tratta degli stessi elementi repertati dai Ris nella villetta di via Pascoli, subito dopo l’omicidio.
Nel pomeriggio, i periti hanno recuperato una seconda serie di reperti conservati presso l’istituto di medicina legale di Pavia, alla presenza di due ex ufficiali dei Ris oggi consulenti di parte: Luciano Garofano, per la difesa di Andrea Sempio, e Marzio Capra, per la famiglia Poggi.

Impronte, tamponi e resti dimenticati
Le scatole contengono impronte digitali, tamponi biologici della vittima, resti della colazione e anche materiale mai analizzato prima, come la spazzatura trovata nella villetta. Tra i reperti figurano anche le fascette para-adesive usate per rilevare le impronte, che oggi potranno essere esaminate con strumentazioni più avanzate rispetto a quelle disponibili all’epoca.
Particolare attenzione sarà rivolta alla “traccia 10”, una impronta rilevata sulla maniglia interna della porta d’ingresso che non appartiene né ad Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara condannato in via definitiva, né ad Andrea Sempio. Questo elemento potrebbe rivelarsi decisivo.
Esclusa la traccia 33
Non verrà invece rivalutata la traccia 33, l’impronta ritrovata vicino al corpo della vittima e recentemente attribuita a Sempio. Trattandosi di una traccia documentata solo fotograficamente tramite l’uso della ninidrina, non è disponibile per ulteriori analisi fisiche.
Garofano: “Convinto della bontà del lavoro svolto”
“Vedremo quali tracce esistono e come sono state conservate”, ha commentato Luciano Garofano, ex comandante del Ris. “Sono convinto della serietà del lavoro fatto dai miei collaboratori. All’epoca ci occupammo di casi di rilevanza nazionale e non ricordo errori evidenti. Ma affrontiamo questa nuova verifica con serenità”, ha concluso.
L’incidente probatorio inizierà ufficialmente il 17 giugno.