
Per anni è rimasto un mistero irrisolto, uno di quei casi che finiscono nei fascicoli dimenticati sotto la voce “senza identità”, ma che continuano a tormentare gli investigatori. Una storia cupa, fatta di silenzi, piste interrotte e ipotesi senza conferme. Ma ora, dopo quasi due decenni, sembra emergere finalmente una verità destinata a riaprire un capitolo doloroso e intricato.
Il fascicolo era rimasto lì, in attesa di una svolta. E quella svolta, secondo fonti giudiziarie, sarebbe arrivata. Una vicenda dai contorni ancora oscuri, ma che sta per ricevere un nome, un volto e forse anche una spiegazione. Si tratta di un caso che, per la sua brutalità e mistero, ha colpito l’opinione pubblica fin dal primo giorno.

Un cold case inquietante: un corpo in uno scatolone
Era il febbraio del 2008 quando un operaio addetto alla manutenzione del verde lungo un tratto autostradale tra Chiusa e Bolzano, si imbatté in uno scatolone sigillato abbandonato a bordo strada. Il contenuto si rivelò scioccante: al suo interno giaceva il corpo di un giovane senza testa. Da quel momento in poi, cominciò una lunga e complessa indagine.
Nonostante il grande impegno, l’identificazione della vittima fu impossibile per anni. Nessuna denuncia di scomparsa, nessuna corrispondenza nelle banche dati internazionali, nemmeno le impronte digitali inviate in Germania, Svizzera e Austria portarono a un risultato. L’unico punto fermo era il referto medico-legale: un ragazzo di circa 20-25 anni, ucciso per asfissia da strangolamento e decapitato successivamente con una precisione tale da far pensare a mani esperte.
Una pista finalmente concreta
Oggi, dopo 17 anni, il caso si riapre con una nuova consapevolezza. Gli inquirenti avrebbero finalmente identificato la vittima, anche se i dettagli rimangono coperti dal massimo riserbo per non compromettere le indagini tuttora in corso. La Procura starebbe lavorando per chiarire le responsabilità e non si esclude che già nei prossimi giorni possano essere diffusi nuovi dettagli.
Secondo fonti vicine al procedimento, potrebbero emergere collegamenti con ambienti criminali dell’Est Europa, una delle ipotesi avanzate fin da subito. “Il taglio della testa fu netto, eseguito con estrema precisione, ma sul corpo non vi erano segni di colluttazione” ricordano gli esperti. Una morte silenziosa, che ora potrebbe finalmente trovare giustizia.