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“Io ci sono”. Nazionale, clamoroso Mancini! Le parole che scuotono Gravina

Pubblicato: 12/06/2025 13:51
mancini nazionale

L’ex CT della Nazionale, Roberto Mancini, rompe il silenzio e, in un’intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport, non nasconde il suo rammarico per l’addio alla panchina azzurra, aprendo spiragli su un clamoroso ritorno.

Le sue parole delineano un quadro complesso, fatto di incomprensioni, rimpianti e un amore mai sopito per la maglia.

Il rammarico e l’ombra di un errore

Mancini ripercorre i momenti cruciali che hanno portato alla sua inaspettata partenza. Emerge con chiarezza la consapevolezza di un errore di valutazione: “Se io e Gravina avessimo parlato di più in quelle settimane, e anche prima, per chiarire certe situazioni, non sarebbe successo nulla. Ma a volte si decidono anche cose sbagliate.” Un’ammissione che suona come una tardiva, ma sentita, mea culpa.

La sensazione di non percepire più la fiducia da parte della Federazione ha avuto un peso, ma Mancini riconosce di non aver gestito al meglio la situazione: “Dovevo parlarne con il presidente: potevo farlo, questa è la mia colpa.” Un confronto che, a suo dire, avrebbe potuto cambiare il corso degli eventi, mantenendolo alla guida della Nazionale per tentare la qualificazione al Mondiale e, forse, “la doppietta” dopo l’Europeo.

L’amore per la Nazionale e la sfida del ritorno

Nonostante il passato, il richiamo della Nazionale resta prepotente. Mancini non ha dubbi: “Per un allenatore non c’è cosa più bella che guidare la Nazionale: io ho vinto con i club, ma se vinci con l’Italia è un’altra cosa.” L’esperienza a Coverciano è descritta come un periodo idilliaco, caratterizzato da un “bel clima” e un ottimo rapporto con tutti. Questa felicità passata è la spinta principale che lo porterebbe a considerare un ritorno, nonostante sia consapevole dei rischi.

La sfida di un possibile ritorno non spaventa Mancini, anzi. La definisce una “bella sfida” e, seppur con un “bel rischio”, è qualcosa che “a volte bisogna prenderselo”. Il suo più grande rammarico, e quello che sente come un “debito” nei confronti dei tifosi, è non aver raggiunto il Mondiale. Un obiettivo che, dal 2018, lo ha sempre animato. Ricorda con orgoglio la vittoria dell’Europeo, ottenuta contro ogni pronostico, e sottolinea come il percorso sia stato frutto di quattro anni di lavoro, di vittorie e di record, non di una casualità.

La fiducia nel potenziale dell’Italia è incrollabile: “Sono convinto che ci siano tutti i mezzi necessari per essere al Mondiale fra un anno. Anzi, sono abbastanza sicuro che ci andremo.” Un chiaro messaggio contro il pessimismo dilagante che, a suo avviso, “è la cosa più semplice da avere, perché rende di più”.

Un futuro aperto e l’affetto dei tifosi

Mancini conclude l’intervista lasciando aperte tutte le possibilità. “Oggi non so quello che succederà e non è il momento di entrare in certi discorsi.” Tuttavia, ribadisce di aver già ammesso in passato, “in tempi non sospetti”, di aver sbagliato scelta e che “non lo rifarei”. La sensazione di essere ancora desiderato dai tifosi, forse per il ricordo indelebile dell’Europeo, lo inorgoglisce e lo spinge a considerare un futuro ancora a tinte azzurre. L’intervista di Mancini non è solo un’analisi del passato, ma un manifesto di resilienza e un inno all’amore per la Nazionale, capace di superare delusioni e incomprensioni in nome di un obiettivo più grande.

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