Vai al contenuto

“L’abbiamo ucciso così, senza motivo”. La confessione choc di tre ragazzine, giovanissime

Pubblicato: 12/06/2025 22:28

Un’aggressione brutale, ripresa con un telefono cellulare, è costata la vita a Fredi Rivero, 75 anni, cittadino boliviano, ucciso lo scorso febbraio nel quartiere di Islington, a nord di Londra. L’uomo è stato preso di mira da tre ragazzine di 15, 16 e 17 anni, che si sono dichiarate colpevoli davanti ai giudici britannici. L’assalto si è consumato in pochi minuti, in strada, davanti a una fermata dell’autobus.

Secondo la ricostruzione fornita dalla polizia metropolitana, le tre adolescenti sono scese da un autobus in Seven Sisters Road e hanno accerchiato l’uomo, agendo con estrema violenza. Gli hanno tolto gli occhiali, lo hanno fatto cadere a terra e lo hanno colpito ripetutamente con calci e pugni. L’intera scena è stata ripresa da una delle giovani con il proprio smartphone.

Le autorità sono state allertate attorno alle 23:25, diversi minuti dopo l’aggressione. All’arrivo degli agenti, Rivero era privo di sensi, con una grave ferita alla testa. Trasportato d’urgenza in ospedale, l’anziano è deceduto il giorno successivo, a causa delle lesioni riportate.

Determinanti per le indagini sono state le riprese delle telecamere di sorveglianza e il video girato dalle stesse ragazze. In particolare, è stato possibile identificare la 17enne mentre assesta un colpo alla testa della vittima, facendolo cadere all’indietro. Da lì, la polizia ha potuto risalire anche alle altre due complici, che hanno poi ammesso la responsabilità dell’omicidio, dichiarando di aver agito «senza un vero motivo».

In aula, al momento dell’ammissione di colpa, erano presenti anche la figlia e l’ex moglie della vittima, visibilmente scosse. Le tre adolescenti sono ora in attesa di sentenza e rischiano una condanna per omicidio colposo, data la giovane età e le circostanze dell’aggressione.

Il processo è ancora in corso e il giudice si pronuncerà sulla pena il prossimo 5 settembre, quando verrà letta la sentenza definitiva. Il caso ha scosso profondamente l’opinione pubblica britannica, anche per la brutalità dell’atto e l’apparente insensatezza della violenza.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure