
Con Gennaro Gattuso sempre più vicino alla panchina azzurra, l’Italia si prepara a un radicale cambio di approccio dopo l’era Spalletti. L’ex campione del mondo del 2006 potrebbe rappresentare una svolta verso uno stile di gioco più pragmatico e grintoso, meno incentrato sull’estetica e più sulla sostanza. Ma come si presenterà davvero l’Italia sotto la guida di Gattuso?
Un nuovo capitolo per la nazionaleL’analisi delle esperienze passate di Gattuso mette in luce una chiara preferenza per la difesa a quattro. I suoi moduli preferiti sono il 4-2-3-1 e il 4-3-3, caratterizzati da un centrocampo robusto e da un trequartista tecnico. Questo assetto promette di valorizzare la fisicità e l’intensità, elementi che Gattuso ha sempre apprezzato.
Uno dei pilastri del calcio di Gattuso è la presenza di un centrocampista fisico con compiti difensivi, come dimostrato dall’uso frequente di Bakayoko e Kondogbia nelle sue precedenti esperienze. Accanto a loro, giocatori tecnici come Fabian Ruiz e Veretout hanno saputo brillare. La trequarti sarà affidata a talenti capaci di muoversi tra le linee, giocatori con caratteristiche simili a Zielinski e Paquetà, già valorizzati in passato dal tecnico.

Ritorno agli esterni offensiviCon un sistema che favorisce esterni offensivi, ci sarà spazio per giocatori come Riccardo Orsolini e Mattia Zaccagni, ideali per garantire ampiezza e dribbling nel 4-3-3 o nel 4-2-3-1. Anche il ritorno di Federico Chiesa potrebbe essere una carta vincente, se le sue condizioni fisiche lo permetteranno.
Sulla trequarti offensiva Raspadori potrebbe trovare una collocazione ideale, mentre Lorenzo Pellegrini e Frattesi offrono alternative valide, con l’interista particolarmente adatto agli inserimenti senza palla. Anche Barella potrebbe essere utilizzato in posizione più avanzata per intensificare il pressing.
Ristrutturare la difesaLe scelte difensive saranno fondamentali: Calafiori, che dovrà probabilmente adattarsi a un ruolo di terzino, si troverà in competizione con Federico Dimarco e Destiny Udogie. La difesa a tre, vista a Marsiglia e Spalato, potrebbe essere accantonata a favore di schemi più tradizionali.
Il vero enigma resta l’attacco. Moise Kean e Retegui brillano accanto a un secondo attaccante, ma uno schieramento a punta unica potrebbe isolarli, sfidando l’Italia a trovare soluzioni efficaci per migliorare le difficoltà realizzative del passato.
Un’impronta mentale nuovaL’Italia di Gattuso promette di essere più compatta e aggressiva, una vera Nazionale operaia, pronta a sorprendere. Con la sua determinazione e la sua coerenza, Gattuso potrebbe essere l’artefice di una nuova era per il calcio italiano, capace di rispondere alle sfide e di risorgere nei momenti di difficoltà.