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Morta dopo liposuzione in Italia, il risultato dell’autopsia: “Non si esclude l’embolia polmonare”

Pubblicato: 12/06/2025 17:30

I primi riscontri medico-legali sull’improvvisa scomparsa di Ana Sergia Alcivar Chenche, la 47enne di origine ecuadoriana deceduta dopo un intervento di liposuzione in una clinica privata della capitale, non confermano la presenza di uno choc anafilattico. La donna è morta sabato scorso, poco dopo l’operazione, avvenuta in un centro sanitario situato nella zona di Torrevecchia, a Roma.

Prime ipotesi: embolia o complicazione cardiaca

L’esame autoptico sul corpo della 47enne morta al Policlinico Umberto I di Roma dopo un intervento di liposuzione in uno studio medico privato non ha evidenziato “una tromboembolia massiva polmonare, ma non è al momento esclusa una tromboembolia periferica”. Lo ha riportato l’AGI citando fonti sanitarie in relazione all’autopsia eseguita oggi. Fondamentale saranno dunque gli esami istologici per individuare le cause certe della morte.

La tromboembolia polmonare massiva causa una grave ostruzione, con instabilità emodinamica e scompenso ventricolare destro che possono essere pericolosi per la vita. La tromboembolia polmonare periferica causa invece un’ostruzione più contenuta, con instabilità emodinamica meno marcata e sintomi generalmente meno gravi.

Tre operatori sanitari indagati

Nel frattempo, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo sul caso, ipotizzando il reato di omicidio colposo. L’inchiesta è seguita dal procuratore aggiunto Sergio Colaiocco, che ha disposto l’iscrizione nel registro degli indagati del chirurgo che ha eseguito l’operazione, dell’anestesista e di un’infermiera presente nella sala operatoria.

A scopo cautelativo, l’intera struttura sanitaria è stata messa sotto sequestro, mentre proseguono i rilievi e la raccolta di documentazione clinica. Gli investigatori stanno verificando l’adeguatezza delle attrezzature, il rispetto dei protocolli sanitari e le eventuali responsabilità del personale coinvolto.

Un caso che solleva interrogativi

Il decesso di Ana Sergia, avvenuto in un contesto che dovrebbe garantire massima sicurezza, riaccende il dibattito sulle pratiche chirurgiche estetiche in ambito privato. L’attenzione degli inquirenti è ora rivolta a chiarire se siano state rispettate tutte le misure previste dalla normativa sanitaria vigente e se la paziente fosse stata adeguatamente monitorata nel post-operatorio.

“Solo con i prossimi accertamenti potremo fare chiarezza”, spiegano fonti vicine all’indagine. Nel frattempo, familiari e conoscenti della vittima chiedono giustizia e trasparenza: una tragedia che poteva forse essere evitata, e che ora pone interrogativi urgenti sul controllo e la sicurezza in queste strutture.

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Ultimo Aggiornamento: 12/06/2025 19:45

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