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Politecnico evacuato a Milano: allarme per i sali di diazonio, rischio esplosione in laboratorio

Pubblicato: 12/06/2025 16:46
politecnico milano

Milano – Un guasto improvviso a un frigorifero da laboratorio ha fatto scattare oggi, poco prima delle 13, l’evacuazione della sede distaccata del Politecnico di Milano in via Mancinelli. A provocare l’allarme è stata la presenza all’interno del frigo danneggiato di sali di diazonio, sostanze chimiche estremamente instabili, che devono essere conservate a temperature inferiori ai cinque gradi per evitare reazioni esplosive.

A dare l’allarme è stato il personale interno, che ha immediatamente richiesto l’intervento dei vigili del fuoco, dei carabinieri, della polizia e dei mezzi di soccorso dell’Areu. In pochi minuti l’intero stabile è stato evacuato e messo in sicurezza. Il Comando provinciale dei vigili del fuoco ha confermato che nella struttura erano presenti circa cinque grammi della pericolosa sostanza. Secondo gli esperti intervenuti sul posto, in caso di decomposizione spontanea i sali potrebbero “provocare una deflagrazione”.

Bonifica in corso, le sostanze verranno fatte brillare

Sono ora al lavoro gli artificieri dell’Arma e il nucleo Nbcr (nucleare, biologico, chimico e radiologico) dei pompieri, che stanno procedendo alla bonifica del frigorifero e alla messa in sicurezza dell’area contaminata. Le sostanze chimiche, ha precisato il comando dei vigili del fuoco, verranno fatte brillare in condizioni di sicurezza per annullare ogni rischio residuo.

Secondo incidente in meno di due settimane

Il laboratorio di via Mancinelli era già stato teatro di un grave incidente lo scorso 3 giugno, quando una tecnica di laboratorio di 54 anni rimase gravemente ferita dall’esplosione di un’ampolla contenente una sostanza chimica. In quell’occasione la donna riportò l’amputazione del pollice sinistro e ustioni all’addome e all’avambraccio, venendo trasportata d’urgenza in ospedale.

L’episodio odierno riapre ora seri interrogativi sulle condizioni di sicurezza nei laboratori universitari e sui protocolli di conservazione delle sostanze pericolose. Le indagini sono ancora in corso.

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