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“Andrea Sempio è stato costretto a farlo”. La sua vita è cambiata per sempre: ecco perché

Pubblicato: 13/06/2025 11:11
Garlasco Andrea Sempio casa

Non c’è una sentenza. Non c’è una misura cautelare. Ma per Andrea Sempio, 37 anni, la quotidianità si è già trasformata radicalmente. Indagato nella riapertura dell’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, l’uomo si trova oggi a fronteggiare un impatto profondo sul piano personale, ben prima che quello giudiziario faccia il suo corso.
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Una vita cambiata tra pressioni, minacce e fughe

Negli ultimi mesi, Sempio ha lasciato il suo appartamento in affitto a Voghera, facendo ritorno dai genitori. La pressione mediatica sotto casa, i curiosi costanti e una lunga scia di attenzioni indesiderate lo hanno portato a cambiare radicalmente abitudini e stile di vita. È stato il padre, Giuseppe Sempio, a raccontarlo con semplicità in un’intervista televisiva: «Non vive più a casa sua, per ‘sta storia che è indagato».

A chiarire i contorni del trasferimento è intervenuta l’avvocata Angela Taccia, che insieme al collega Massimo Lovati difende il 37enne: «Non è stato sfrattato e non c’entrano le indagini. Il proprietario ha deciso di vendere alcuni appartamenti, tra cui quello di Andrea, e gli ha chiesto di liberarlo entro luglio, restituendogli la caparra». Tuttavia, resta il sospetto, mai formalizzato, che la decisione del proprietario possa essere stata influenzata dal costante via vai di giornalisti e telecamere davanti alla casa di Sempio.

Lavoro sotto pressione e trasferimenti continui

Anche sul fronte professionale, Andrea Sempio ha vissuto momenti di forte esposizione pubblica. Impiegato in un negozio di telefonia, è stato raggiunto da personaggi dello spettacolo e giornalisti in cerca di riprese e contenuti da diffondere. Tra questi, anche Fabrizio Corona, che si è introdotto nel punto vendita fingendosi cliente per poi filmare la scena con il cellulare.

«Dopo quegli episodi – ha spiegato ancora l’avvocata Taccia – Andrea aveva pensato di prendersi un’altra pausa, come aveva già fatto a marzo, quando si era diffusa la notizia dell’indagine». Ma la vera soluzione è arrivata poco dopo: cambiare sede ogni giorno, lavorando in punti vendita fuori provincia, più riservati e lontani dai riflettori. Una misura faticosa, ma necessaria per continuare a svolgere il proprio lavoro in relativa tranquillità.

intercettazioni sempio

Minacce e isolamento sociale

Non meno preoccupanti sono state le minacce ricevute, anche gravi. In almeno un caso, è stata recapitata una mail all’avvocata Taccia con l’oggetto inequivocabile: “Ucciderò te e Sempio”. Una situazione che ha indotto Andrea a ritirarsi dalla vita sociale, limitando al minimo le uscite e scegliendo di vedere gli amici soltanto a casa, e “quasi di nascosto”, come racconta la stessa legale, che lo conosce anche sul piano personale.

Questo clima di tensione continua ha finito per isolare Andrea Sempio non solo dai luoghi pubblici, ma anche da una routine di normalità che fino a pochi mesi fa sembrava scontata. Un cambio drastico di abitudini, reso ancora più pesante dal fatto che l’indagine a suo carico è ancora in corso e non accompagnata da alcuna condanna né misura restrittiva.


Il caso dimostra, ancora una volta, quanto l’esposizione mediatica di un indagato possa generare conseguenze profonde, al di là di qualsiasi decisione giudiziaria. In attesa che la giustizia faccia il suo corso, Andrea Sempio si ritrova a vivere una pena anticipata, fatta di isolamento, trasferimenti forzati e timori costanti, in un’Italia dove spesso l’accusa pubblica precede quella formale.

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