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Iran, issata la Bandiera rossa della Vendetta. Cosa è e cosa significa SITO

Pubblicato: 13/06/2025 20:02

Tra le prime conseguenze dell’azione militare lanciata da Israele contro obiettivi iraniani, un gesto altamente simbolico ha attirato l’attenzione degli osservatori internazionali: una bandiera rossa è apparsa sulla cupola della moschea di Jamkaran, uno dei luoghi più sacri della Repubblica Islamica. Non si tratta di una mera decorazione, ma di un potente simbolo religioso e politico, noto come la “Bandiera della Vendetta”, che richiama il martirio di Husayn ibn ʿAlī, nipote del Profeta Maometto.

La battaglia di Karbala: mito fondativo e dolore sacro

Husayn fu protagonista nel 680 d.C. della tragica battaglia di Karbala, svoltasi sulle rive dell’Eufrate. In quell’occasione, mentre tentava di raggiungere i sostenitori sciiti a Kufa per guidare una rivolta contro il califfato omayyade di Damasco, fu intercettato e massacrato insieme alla sua famiglia e ai suoi seguaci. La leggenda vuole che, nonostante i tentativi del comandante nemico di risparmiarlo, Husayn rifiutò ogni compromesso, scegliendo il martirio.

“Uno dei suoi figli è fatto a pezzi dalla folla soverchiante dei nemici”, narra la tradizione, mentre il padre, sfinito dalla sete e dal dolore, si accascia con il figlio più piccolo tra le braccia. Un nemico scaglia una freccia che si conficca nell’orecchio del neonato, uccidendolo sul colpo. Poco dopo, anche Husayn viene trafitto e decapitato. La sua testa viene inviata a Yazid, il califfo omayyade. Da quel giorno, gli sciiti giurarono vendetta eterna contro gli assassini del nipote del Profeta.

Un’eredità che plasma la politica contemporanea

Il significato di Karbala non è solo religioso: rappresenta una chiamata all’opposizione contro il potere ingiusto, un concetto profondamente radicato nella visione sciita del mondo. Ogni anno, la tragedia viene commemorata attraverso riti religiosi, sacre rappresentazioni e processioni, simili alla Settimana Santa cristiana.

Come spiegava lo studioso Alessandro Bausani“lo sciismo è una religione di sconfitti che sognano la rivincita”. Il culto del dolore, della sconfitta e della resistenza permea tuttora l’identità iraniana, influenzando profondamente anche le scelte politiche e militari.

Innalzare quella bandiera rossa non è stato dunque un semplice atto di propaganda: è una dichiarazione, un segnale chiaro. La sofferenza non annulla la lotta: la trasfigura in resistenza assoluta, anche di fronte alla possibilità dell’annientamento. E in questo scenario, ogni gesto ha il peso di un avvertimento.

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Ultimo Aggiornamento: 13/06/2025 20:06

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