
Nick Kyrgios non sarà a Wimbledon. E stavolta non sarà solo un’assenza dai campi come giocatore, perché quella il discusso tennista australiano l’aveva già annunciata qualche tempo fa. Tanto da fare sospettare che un suo ritorno al tennis professionistico sia un’ipotesi improbabile.
Ma ora per l’istrionico Nick piove sul bagnato: infatti, è stato silurato anche come commentatore. E c’entra Jannik Sinner, o meglio l’ossessione dell’australiano per il numero uno italiano. L’emittente inglese Bbc, che lo aveva scelto come opinionista nelle ultime due edizioni dello Slam, ha deciso di interrompere la collaborazione con Kyrgios, travolto da polemiche vecchie e nuove.
Comportamenti sopra le righe e polemiche su Sinner
Il trentenne di Canberra, attualmente numero 636 del ranking ATP, ha pagato cari i suoi comportamenti giudicati inadeguati per il ruolo di commentatore. Gli interventi social sopra le righe e la tendenza a parlare troppo e, secondo molto, un po’ a spropositi durante i match gli sono stati fatali.

Non sono passate inosservate le uscite polemiche verso colleghi come Jannik Sinner – criticato duramente per la vicenda Clostebol – né gli insulti lanciati via social. Celebre, tra le tante, la frecciata all’ex tennista Andrew Castle, definito “pagliaccio” in diretta su Twitter: “Chiunque sia quel pagliaccio accanto a Woodbridge dovrebbe stare zitto, rovina la partita”. Ma è stata l’ossessione per Sinner, condita da espressioni volgari e accuse sgangherate, la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Polemiche fin dall’inizio
Fin dalla prima volta in cabina, la scelta di Kyrgios aveva fatto storcere il naso: un comitato parlamentare britannico per le pari opportunità lo aveva bollato come «scelta irresponsabile» dopo il caso di aggressione all’ex fidanzata Chiara Passari nel 2021. Con infortuni a catena e un carattere mai domo, per Kyrgios la strada verso un rientro stabile nel tennis — o in tv — si fa sempre più in salita.