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“Non farlo più!”. Balivo, duro rimprovero a Magalli in diretta. Cala il gelo in studio

Pubblicato: 13/06/2025 15:29
magalli la volta buona

Nella televisione italiana, lo sconfinamento tra comicità e cattivo gusto è spesso un territorio battuto con leggerezza, ma non senza conseguenze. L’episodio andato in onda oggi durante la puntata de “La volta buona”, il contenitore pomeridiano di Rai 1 condotto da Caterina Balivo, ne è l’ennesima prova.

Ospite in studio Giancarlo Magalli, volto storico della televisione pubblica, autore di una battuta che ha immediatamente fatto discutere su Mario Adinolfi, attuale concorrente dell’Isola dei Famosi.

mario adinolfi

La battuta di Magalli

Il contesto era quello di un segmento apparentemente innocuo, dedicato a diete e digiuni, ma la frase ha colpito duro, scatenando l’imbarazzo in studio e una reazione immediata della conduttrice. “S’è magnato pure il cameraman all’Isola”, ha esclamato Magalli.

Caterina Balivo, con il sorriso forzato di chi cerca di tenere in piedi l’equilibrio tra spontaneità e rispetto, si è sentita costretta a intervenire per contenere i danni: “Giancarlo, la prossima volta stai attento”. Magalli inizialmente non ricordava cosa avesse detto, poi ha cercato di giustificarsi.

La replica

Magalli, dal canto suo, ha provato a difendersi. Ha dichiarato che la sua era solo ironia, nulla di malevolo, e che lo stesso Mario Adinolfi è solito scherzare sulla propria fisicità. Ha aggiunto che Adinolfi ha accettato di partecipare a L’Isola dei Famosi proprio per perdere peso, rendendo – secondo lui – la battuta un’osservazione giocosa, quasi solidale.

Ma il punto è proprio questo: il confine tra satira e body shaming, tra una battuta pungente e un attacco gratuito, oggi più che mai non può essere ignorato. Il fatto che una persona ironizzi su sé stessa non autorizza automaticamente chiunque altro a fare lo stesso, soprattutto in un contesto pubblico e mainstream come quello televisivo.

Questo episodio, al di là del singolo fatto, solleva una questione più ampia: quale tipo di linguaggio vogliamo ancora tollerare nei nostri spazi collettivi di intrattenimento? La comicità ha certamente bisogno di libertà, ma la libertà non è sinonimo di impunità né di cecità sociale. L’ironia può essere feroce, ma dovrebbe anche essere intelligente. E soprattutto: dovrebbe colpire il potere, non chi è più vulnerabile.

La televisione pubblica ha una responsabilità: quella di rappresentare, educare e intrattenere senza calpestare. E chi vi partecipa – anche se con la scusante della spontaneità – dovrebbe saper calibrare le proprie parole, soprattutto quando queste hanno la potenza moltiplicatrice del mezzo televisivo. Magalli si è immediatamente giustificato, dicendo che non voleva assolutamente prendere in giro Adinolfi. Noi crediamo nella sua buona fede, ma la conduttrice ha fatto bene a sottolineare che certe battute sarebbe meglio non farle.

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