
Le residenze storiche della famiglia Berlusconi tornano sotto i riflettori, simbolo di un’eredità che continua a influenzare il panorama immobiliare e culturale italiano. Ville come San Martino ad Arcore e Certosa in Sardegna non rappresentano solo il lusso, ma incarnano anche la memoria di un’epoca e di una figura centrale della politica e dell’economia italiana. La gestione e il futuro di questi patrimoni riflettono il delicato equilibrio tra tradizione e innovazione che caratterizza l’approccio degli eredi del Cavaliere.
Da sempre al centro di decisioni strategiche, queste ville hanno ospitato incontri internazionali, eventi politici e familiari di grande rilevanza. Ora, con la scomparsa di Silvio Berlusconi, gli immobili entrano in una nuova fase, segnata da scelte che puntano a preservare il valore simbolico e commerciale delle proprietà, senza perdere di vista le esigenze del mercato globale e le aspettative della famiglia.

Marta Fascina e il contratto di locazione ad Arcore
La compagna di Silvio Berlusconi, Marta Fascina, ha continuato a risiedere a Villa San Martino anche dopo la scomparsa del fondatore di Forza Italia. Ora, la sua presenza nella storica residenza di Arcore sta per essere formalizzata con la firma di un contratto di locazione. Secondo indiscrezioni riportate dal “Corriere della Sera”, l’accordo è in fase avanzata e prevede che Fascina corrisponda un canone alla Fininvest, proprietaria dell’immobile, e quindi ai cinque figli di Berlusconi.
La porzione della villa che sarà affittata riguarderà una parte ben delimitata dei suoi 3.500 metri quadrati, anche se i dettagli su durata e importo del contratto restano riservati. Questa decisione è il risultato di una riorganizzazione patrimoniale voluta dagli eredi, che hanno recentemente trasferito la gestione delle principali proprietà immobiliari, tra cui Arcore e Villa Certosa, dalla Immobiliare Idra alla nuova Fininvest Real Estate, holding immobiliare del gruppo.

Due motivazioni principali avrebbero spinto verso questa scelta: da un lato, la necessità di uniformare la gestione di Villa San Martino agli standard delle società che operano sotto l’ombrello della capogruppo Fininvest, un colosso che include aziende quotate come Mfe-Mediaset, Mondadori e Mediolanum. Dall’altro, il ruolo pubblico di Marta Fascina, deputata di Forza Italia dal 2018, che rende più delicato il suo status di ospite in una residenza simbolo del potere berlusconiano. Formalizzare la sua permanenza risolve ogni ambiguità giuridica e garantisce continuità nella gestione della villa.
Villa San Martino continuerà a rappresentare un punto nevralgico per la famiglia e per le attività professionali che ruotano intorno al gruppo Fininvest. Le consuete riunioni, i pranzi con i top manager e gli incontri familiari si svolgeranno regolarmente, mantenendo viva l’eredità di Silvio Berlusconi. Acquistata nel 1974 e costruita nel XVIII secolo, la villa non è mai stata messa in vendita e rimarrà uno dei simboli più rappresentativi della storia del Cavaliere.

Villa Certosa: la residenza sarda verso una vendita record
Mentre ad Arcore si punta alla continuità, Villa Certosa in Sardegna si avvia verso un destino diverso. La sontuosa residenza estiva, da tempo nel mirino del mercato immobiliare, è stata ufficialmente messa in vendita. Secondo le stime, la proprietà potrebbe essere valutata tra i 300 e i 500 milioni di euro, cifra che la renderebbe protagonista della più imponente compravendita immobiliare mai vista in Italia.

A gestire l’operazione sarà Sotheby’s International Realty, affiancata da Knight Castle Real Estate, un broker con sede a Dubai, e da una società americana specializzata in immobili di lusso. Questo team internazionale è stato scelto dagli eredi di Berlusconi per valorizzare al massimo un patrimonio immobiliare di valore inestimabile. La decisione segna un cambio di rotta rispetto alla gestione iniziale, che era stata affidata in esclusiva a Dils, società italiana partecipata anche da alcuni figli del Cavaliere. L’apertura al mercato globale testimonia la volontà degli eredi di puntare su una clientela di altissimo profilo e su una rete di relazioni internazionali capace di massimizzare il valore dell’immobile.
Villa Certosa, famosa per i suoi giardini spettacolari, i laghi artificiali e le strutture di lusso, è stata a lungo una delle residenze più amate da Silvio Berlusconi, che vi ospitava incontri con leader mondiali e personaggi di spicco. La villa è ora pronta a diventare il simbolo dell’eccellenza immobiliare italiana sul mercato internazionale, mentre gli eredi si preparano a chiudere un’operazione che potrebbe riscrivere le regole del segmento extralusso.

Un patrimonio immobiliare tra continuità e innovazione
I recenti sviluppi legati a Villa San Martino e Villa Certosa riflettono l’approccio pragmatico degli eredi di Silvio Berlusconi nella gestione del patrimonio di famiglia. Da un lato, si punta alla continuità e alla preservazione delle tradizioni familiari, come dimostra il contratto di locazione in fase di definizione con Marta Fascina. Dall’altro, si guarda al futuro e al mercato internazionale, con la vendita di Villa Certosa come occasione per consolidare il prestigio della famiglia anche al di fuori dei confini italiani.

Questo equilibrio tra passato e innovazione rappresenta il segno distintivo dell’eredità berlusconiana, che continua a influenzare non solo il panorama politico ed economico italiano, ma anche il settore immobiliare di lusso a livello globale.
