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Garlasco, intervista shock alla supertestimone della bici: “Sono pentita, cosa vidi quel giorno”

Pubblicato: 14/06/2025 15:34

Il caso Garlasco resta un enigma che divide l’opinione pubblica. La vicenda ruota attorno all’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007. Programmi televisivi e nuovi atti giudiziari riaccendono curiosità e dubbi. La vicina Franca Bermani rivive quella mattina d’estate.
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La voce di Franca Bermani

Alle 9.10 nota una bicicletta nera da donna appoggiata al muro di via Pascoli. «Sono pentita, potevo guardare di là» afferma oggi, con rammarico. Secondo il suo ricordo, la bici rimane in vista fino alle 10.30, poi scompare senza rumori. Bermani osserva il cortile, bagna i fiori, si siede sotto il portico. In quel momento, dice, qualcuno controlla la sua presenza. La donna collega subito la bici alla morte di Chiara.

Nel 2014 gli inquirenti sequestrano una bici nera nella casa degli Stasi. Bermani esamina il mezzo ma contesta la corrispondenza con quello visto nel 2007. La testimone segnala differenze di telaio e manubrio. Aggiunge il timore di un possibile cambiamento nel tempo del veicolo originale. Anche Manuela Travain, residente nella stessa strada, ricorda una bici scura nelle stesse ore. Gli investigatori puntano ora sul confronto fotografico e sulla memoria delle testimoni. Il procedimento valuta la tenuta di questi elementi dopo tanti anni.

Lo scenario generale

La riapertura dell’inchiesta mira a chiarire i punti ancora oscuri. Gli avvocati discutono sull’attendibilità dei racconti e sulla validità dei reperti. Il pubblico attende risposte definitive da diciotto anni. Il dolore della comunità rimane vivo, alimentato da domande che ancora non trovano una spiegazione condivisa.

L’intervista video

Il delitto di Chiara Poggi ha segnato profondamente l’Italia. Una mattina d’estate tranquilla si è trasformata in una tragedia inspiegabile. Chiara viene trovata senza vita nella casa dei suoi genitori, in via Pascoli.
L’Italia scopre la storia attraverso giornali, telegiornali e trasmissioni in prima serata.

Fin da subito il caso scuote per la sua complessità. Non ci sono segni di effrazione, né rumori strani segnalati dai vicini. L’allora fidanzato Alberto Stasi diventa il primo sospettato. Le indagini si concentrano sulla sua testimonianza e sulle sue abitudini.

Nel corso degli anni si susseguono sentenze e colpi di scena. La vicenda giudiziaria attraversa processi, appelli e ricorsi. Il pubblico ministero, le difese e le parti civili si scontrano sulle prove. Fotografie, orari, telefonate e impronte diventano materia di dibattito.

Le trasmissioni televisive amplificano ogni dettaglio. Mattino 5, Quarto Grado e altri programmi analizzano ogni movimento. Le ricostruzioni alimentano teorie e sospetti, anche fuori dalle aule di giustizia. La famiglia Poggi attende giustizia con dolore e riserbo. Nel frattempo emergono nuovi elementi, come la famosa impronta 33. I tecnici valutano la possibilità di usare vecchie fotografie per nuove perizie.

Il nome di Andrea Sempio appare più volte tra gli atti delle nuove indagini. La procura valuta il suo possibile coinvolgimento, anche se la pista resta incerta. La riapertura del caso crea nuove speranze, ma anche nuove tensioni.

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