La cronaca statunitense vive un altro giorno di paura. Il dibattito sulle armi accende toni sempre più duri. Le comunità chiedono sicurezza e risposte rapide.
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Le forze dell’ordine moltiplicano i pattugliamenti. Gli avvisi di emergenza scorrono sui telefoni dei cittadini. Le autorità invitano a restare in casa. Gli analisti collegano la violenza al clima politico acceso. Il paese registra tensioni in continuo aumento. Ogni episodio scuote l’opinione pubblica.
Messaggio di addio
Vance Boelter invia un testo ai coinquilini e lascia parole agghiaccianti. “Vi voglio bene. Ho fatto delle scelte di cui non sapete nulla, ma sarò via per un po’. Potrei morire a breve”. Il mittente firma e sparisce.
David Carlson legge il messaggio e resta senza fiato. “Non ci posso credere. Non so perché lo abbia fatto”, dice ai microfoni di Cnn. Il compagno di casa sente il panico crescere. Boelter aggiunge altre frasi. “Non voglio implicarvi. Mi dispiace”. Il tono rivela disperazione. Il testo diventa prova cruciale per gli investigatori.
La caccia all’uomo procede senza sosta. Pattuglie setacciano i sobborghi di Minneapolis. Gli agenti perquisiscono la stanza condivisa da Boelter e Carlson. L’uomo, spiegano i conoscenti, votò Trump nel 2024 ma evitò dibattiti politici.
Obiettivi politici
Le pallottole raggiungono la deputata Melissa Hortman e il senatore John Hoffman. I medici stabilizzano i feriti e li tengono in osservazione. La dinamica resta complessa.
Testimoni parlano di un individuo con giubbotto antiproiettile. Il sospetto indossa camicia blu, pantaloni blu, corpetto nero. I poliziotti temono che l’abito inganni altre vittime.
“Restate al riparo”, avverte il governatore Tim Waltz. La sala operativa diffonde aggiornamenti costanti. Le squadre tattiche perlustrano strade, parchi e parcheggi.