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Ha ucciso e smembrato i compagni della figlia con una motosega. Chi è Afonso Porpora “il padre-killer di Sontheim”

Pubblicato: 15/06/2025 17:58

Le indagini sui crimini irrisolti possono talvolta impiegare anni per giungere a una conclusione. Dietro ogni caso archiviato si nascondono storie di vite spezzate, famiglie distrutte e incertezze che pesano come macigni. Quando la giustizia finalmente arriva, non cancella il dolore, ma offre almeno un barlume di chiarezza. In questo caso, la tenacia degli investigatori ha portato alla luce una verità agghiacciante che affonda le radici in un contesto familiare carico di tensioni e violenza.

Una vicenda iniziata con un ritrovamento macabro ha finito per svelare un intreccio di delitti efferati, consumati nell’ombra e orchestrati da una mente spietata. Questo caso, che sembrava destinato a rimanere avvolto nel mistero, ha finalmente trovato una soluzione grazie alla determinazione delle autorità e ai progressi tecnologici nell’analisi forense.

Si chiude uno dei casi irrisolti più inquietanti dell’Alto Adige. Alfonso Porpora, 61 anni, siciliano emigrato in Germania, è stato identificato come il responsabile dell’omicidio e dello smembramento del corpo di Mustafa Sahin, 20enne di origini turche, il cui cadavere decapitato era stato ritrovato in uno scatolone lungo la corsia sud dell’A22.

Un delitto efferato e un passato di violenza

Porpora, originario di Enna, si era trasferito in Germania a 16 anni, stabilendosi a Sontheim, nel Baden-Württemberg. Nel febbraio del 2008 il giovane Sahin, costretto a sposare la figlia di Porpora dopo una gravidanza, sarebbe stato attirato in un garage e strangolato. Successivamente, il corpo è stato decapitato con una motosega e abbandonato lungo l’autostrada del Brennero, un macabro gesto che ha lasciato il cadavere senza identità per anni.

Le indagini hanno rivelato un modus operandi che è valso a Porpora il soprannome di “padre-killer di Sontheim”. Oltre a Mustafa Sahin, anche un altro compagno della figlia è scomparso misteriosamente.

Le nuove rivelazioni e le ulteriori accuse

Nel 2014, un secondo genero di Porpora è stato ucciso nello stesso garage, con la complicità dei due figli maschi dell’assassino. Il cadavere, smembrato per essere trasportato più facilmente, è stato abbandonato in Sicilia, nella provincia di Enna.

La serie di crimini ha continuato ad accumulare prove contro Porpora fino al 2019, quando è stato accusato dell’omicidio del proprietario del garage che utilizzava come scena del crimine. I resti, distribuiti in varie aree di sosta, hanno condotto gli inquirenti tedeschi a collaborare con la Procura di Bolzano. Grazie alla comparazione del DNA dei figli di Sahin, è stato possibile risalire all’identità del cadavere abbandonato sull’A22.

Un passato segnato dalla crudeltà

Porpora non era un uomo qualunque. Nato e cresciuto in Sicilia, in una famiglia umile, aveva cercato fortuna emigrando in Germania. Dietro la facciata di un uomo laborioso e padre di famiglia si celava un carattere violento, incapace di accettare decisioni che non rientrassero nel suo controllo. La figlia, vittima di una vita sotto il suo giogo, ha fornito dettagli cruciali agli inquirenti, permettendo di ricostruire anni di abusi e delitti pianificati.

La svolta nelle indagini è arrivata con un fermo per omicidio nel 2019. In quel momento, Porpora era già in carcere per l’assassinio di un conoscente, ma gli investigatori, scavando nel suo passato, hanno trovato collegamenti inquietanti con altre sparizioni. Le testimonianze e le prove genetiche hanno fornito un quadro completo di una vita di crimini nascosti.

Condanna all’ergastolo

Porpora è stato condannato all’ergastolo e attualmente è detenuto nel carcere di Ellwangen, in Germania. La risoluzione di questo caso segna la fine di un capitolo oscuro, che ha lasciato dietro di sé una scia di dolore e sgomento, sia in Italia che in Germania.

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Ultimo Aggiornamento: 15/06/2025 18:31

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