Vai al contenuto

“Massima allerta”. Pioggia di missili, perché anche l’Italia ora ha paura

Pubblicato: 15/06/2025 11:10

L’attacco lanciato da Israele contro obiettivi militari e nucleari in Iran ha riacceso la tensione in Medio Oriente e provocato un immediato innalzamento del livello di sicurezza anche in Italia. Secondo quanto dichiarato dal governo israeliano, l’azione militare sarebbe stata motivata da informazioni di intelligence secondo cui Teheran stava preparando fino a nove bombe atomiche. Una minaccia definita “esistenziale” dal presidente israeliano Isaac Herzog, che ha giustificato l’operazione con la necessità di neutralizzare un pericolo imminente.

A confermare la gravità dello scenario anche l’ambasciatore israeliano a Roma, Jonathan Peled, che ha parlato in conferenza stampa nel primo pomeriggio. «L’Iran non fa mistero della sua volontà di distruggere Israele», ha affermato. «Abbiamo colto una finestra di opportunità per agire e allontanare il rischio. Non è un’azione contro il popolo iraniano, ma contro un regime autoritario che minaccia anche l’Europa». Peled ha infatti sottolineato che i missili balistici iraniani potrebbero colpire anche città europee come Roma o Londra, non solo Tel Aviv.

In parallelo, anche l’analista militare Lion Udler, esperto di sicurezza e strategia, ha confermato che si tratta di un’azione pianificata da tempo: «Sapevamo che sarebbe accaduto, soprattutto dopo il 7 ottobre. L’obiettivo non è solo disarmare il programma nucleare iraniano, ma anche eliminare ogni minaccia missilistica o terroristica». Udler ha previsto un conflitto prolungato: «Potrebbe durare almeno due settimane». Nel frattempo, l’Iran ha risposto lanciando oltre 100 droni, molti dei quali sono stati intercettati da Israele, Stati Uniti, Regno Unito, Giordania, Arabia Saudita e Cipro.

Nel contesto della crisi, anche l’Italia è in stato di massima vigilanza. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha incontrato la premier Giorgia Meloni e altri membri del governo, convocando un Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica al Viminale. È stato deciso un rafforzamento immediato dei dispositivi di sicurezza, in particolare presso obiettivi sensibili come sedi diplomatiche, sinagoghe, luoghi di culto e interessi economici collegati a Israele e ai paesi coinvolti nel conflitto.

«Il rischio principale, al momento, è quello di atti dimostrativi da parte di soggetti radicalizzati sul territorio italiano», ha dichiarato il ministro della Difesa Guido Crosetto, sottolineando che non esistono al momento minacce dirette da parte di organizzazioni strutturate, ma che l’allerta resta alta. «I nostri servizi di intelligence e le forze dell’ordine sono pienamente operative, ma senza creare allarmismo», ha precisato.

Il governo italiano ha espresso preoccupazione per l’escalation, ma anche solidarietà con il diritto di Israele a difendersi. Le dichiarazioni del vicepremier Salvini, di Antonio Tajani e dello stesso Crosetto convergono nel riconoscere la legittimità della reazione militare israeliana di fronte a una minaccia nucleare concreta, potenzialmente destabilizzante per l’intera regione.

L’alleanza tra Iran e Russia, combinata con l’espansione dei programmi balistici iraniani, rappresenta una fonte di allarme crescente anche per l’Europa. Il rischio, ora, è che la crisi si allarghi coinvolgendo altri attori regionali e internazionali, rendendo ancora più instabile un quadrante già attraversato da tensioni, conflitti e attività di gruppi estremisti. Mentre i droni sorvolano i cieli del Medio Oriente, anche le città italiane alzano la guardia.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure