
Con le manette ai polsi e circondato da una decina di agenti italiani e greci, si è conclusa sull’isola di Skiathos la fuga di Rexal Ford, cittadino americano di 46 anni. Le immagini diffuse dalla Polizia mostrano l’uomo mentre viene accompagnato verso un’auto delle forze dell’ordine, mettendo fine a un inseguimento internazionale nato dopo il terribile ritrovamento avvenuto il 7 giugno a Villa Pamphili, a Roma.
L’uomo è accusato di due crimini gravissimi: l’omicidio della sua bambina di pochi mesi, trovata morta nei pressi del parco romano, e la soppressione del cadavere della madre della neonata, la cui identità resta ancora da chiarire. La Procura di Roma ha emesso un mandato di arresto europeo eseguito ieri dalle autorità greche, dopo le operazioni di identificazione e il coordinamento tra le polizie dei due Paesi.

Le indagini italiane, coordinate dal pubblico ministero Antonio Verdi e dall’aggiunto Giuseppe Cascini, puntano ora a dimostrare che Ford non si sia limitato a occultare il cadavere della madre, ma l’abbia uccisa. L’ipotesi è rafforzata da una serie di episodi di violenza domestica per cui Ford era già stato segnalato: almeno tre volte, testimoni lo avevano visto colpire una donna con una bambina in braccio, ma la donna non era mai stata identificata.
Le domande che si pongono gli inquirenti sono cruciali: se la madre della neonata fosse morta per cause naturali, perché Ford non avrebbe chiamato i soccorsi? E ancora: perché, anche nel caso l’avesse trovata priva di vita, avrebbe nascosto il corpo in un sacco nero sotto dei cespugli e senza vestiti? Dinamiche, queste, che sembrano accostarsi tragicamente a quelle del ritrovamento della piccola, per cui si ha conferma della morte per strangolamento.

Un ulteriore elemento che rafforza l’ipotesi dell’omicidio è il comportamento di Ford dopo i fatti: la sua fuga all’estero, la latitanza, e il tentativo di far perdere le proprie tracce sembrano indicare un chiaro intento di sottrarsi alla giustizia. L’uomo sarà presto estradato in Italia, dove verrà interrogato. Gli inquirenti attendono i riscontri scientifici sui corpi per chiarire definitivamente le circostanze delle due morti.
Nel frattempo, emergono nuovi dettagli sulle segnalazioni precedenti a carico dell’indagato: testimoni avrebbero riferito alla polizia che Ford era stato notato più volte picchiare una donna nei pressi di Villa Pamphili, ma nessun intervento concreto era stato possibile perché lei non era mai stata identificata. Gli investigatori stanno ora cercando di risalire alla sua identità anche tramite canali diplomatici, tra cui una possibile pista maltese.
La Procura attende l’interrogatorio dell’uomo per contestargli ufficialmente anche il secondo omicidio. Solo allora si potrà fare chiarezza completa su un caso che ha profondamente scosso l’opinione pubblica e lasciato sgomenta la città di Roma, teatro inconsapevole di un duplice crimine di estrema gravità.