
La situazione negli istituti penitenziari italiani è tornata sotto i riflettori, con nuove tensioni esplose in diverse strutture del Paese. Le segnalazioni di sovraffollamento, condizioni igienico-sanitarie critiche e carenza di personale continuano a moltiplicarsi, lasciando intravedere un’estate rovente non solo sul piano climatico. Le prime avvisaglie arrivano da un episodio particolarmente delicato verificatosi in uno degli istituti del Centro Italia.
Le testimonianze raccolte restituiscono un quadro preoccupante: celle sovraffollate, temperature insopportabili e servizi essenziali ridotti al minimo. È questo contesto ad aver acceso la miccia di quanto accaduto, con gravi conseguenze.
Rivolta in carcere: feriti e reparti distrutti
Nel tardo pomeriggio, un rappresentante istituzionale in visita ha confermato la gravità della situazione: un agente della polizia penitenziaria è rimasto ferito, mentre decine di detenuti hanno danneggiato celle e aggredito altri agenti. Il carcere, progettato per ospitare poco più di 400 persone, attualmente ne conta circa 600, con temperature interne vicine ai 40 gradi e gravi problemi nella fornitura d’acqua.
A innescare la rivolta, secondo le ricostruzioni ufficiali, sarebbe stato un gesto estremo da parte di un detenuto durante una videoconferenza con i familiari. Un episodio che, travisato da altri reclusi come un presunto maltrattamento, ha fatto degenerare la situazione. Un intero reparto è stato devastato: distrutte telecamere, arredi, impianti elettrici e appiccati incendi. Gli agenti hanno ripreso il controllo dopo ore di tensione, isolando l’area e ricorrendo a strumenti di sicurezza per sedare i disordini.
Disordini anche in altri istituti: la situazione sfugge di mano
Nello stesso giorno, altre due strutture penitenziarie sono state teatro di violenze. In uno di questi istituti, la distribuzione del vitto ha dato il via a una serie di devastazioni: suppellettili distrutte, porte divelte e attacchi diretti agli agenti, compiuti utilizzando bombolette incendiarie e assi di legno. I poliziotti hanno dovuto impiegare idranti per domare le fiamme e contenere l’escalation.
Ancora più preoccupante la situazione in un istituto del Nord, dove tre detenuti si sono barricati da giorni nel reparto transito, armati e cosparsi di sostanze scivolose per impedire l’intervento delle forze dell’ordine.
Le associazioni di categoria parlano di una situazione “esplosiva”, aggravata da un decreto recentemente entrato in vigore, che rischia di inasprire ulteriormente le tensioni. E cresce la richiesta urgente di un intervento da parte del Ministero.