
TEL AVIV – TEHERAN – La guerra tra Israele e Iran entra nel suo quarto giorno, con una nuova, violenta ondata di missili lanciati da entrambe le parti durante la notte. Le Forze di difesa israeliane (IDF) dichiarano di avere ora il controllo dello spazio aereo iraniano, dopo aver distrutto un terzo dei lanciatori terra-aria. “Abbiamo ottenuto la piena superiorità aerea nei cieli di Teheran”, ha affermato il generale Effie Defrin in un briefing con la stampa.
Dall’altra parte, l’Iran ha colpito nelle prime ore del mattino una raffineria di petrolio israeliana, provocando danni alla rete elettrica e alla popolazione civile. L’aviazione israeliana ha risposto colpendo il quartier generale delle Forze Quds a Teheran, ritenuto il cuore strategico della pianificazione degli attacchi anti-israeliani.

Il bilancio delle vittime civili continua a salire. Secondo Haaretz, almeno 11 persone sono morte solo nelle ultime 24 ore, portando il numero complessivo dei decessi in Israele a 24. I feriti sono più di 90, con diversi in gravi condizioni. Le città colpite includono Haifa, Petakh-Tiqva, Bnei-Brak e Bat Yam, mentre un nuovo allarme è stato lanciato nel sud di Israele per un missile proveniente dallo Yemen.
Nel frattempo, Teheran accusa Israele di aver utilizzato armi fornite dagli Stati Uniti per attaccare obiettivi civili e impianti nucleari. In una dura conferenza stampa, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei ha dichiarato: “Il nostro programma nucleare, legittimato dalle Nazioni Unite, è stato colpito. È un atto di aggressione internazionale che viola ogni norma”.
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha risposto con toni durissimi: “Gli abitanti di Teheran pagheranno il prezzo per gli attacchi contro i civili israeliani”. Pur precisando che Israele non intende colpire direttamente la popolazione, ha ribadito che “i continui attacchi dell’IDF costringeranno migliaia di persone ad abbandonare le proprie case nella capitale iraniana”.

Secondo fonti iraniane, sono almeno 224 i morti e 1.277 i feriti nel Paese dall’inizio delle ostilità. Gli attacchi israeliani si sono estesi anche a Musiyan e Kermanshah, dove sarebbero stati colpiti un comando dei vigili del fuoco e il Farabi Hospital, causando ingenti danni. Le immagini trasmesse dalle agenzie Tasnim e Fars mostrano vetri infranti e interi reparti distrutti.
L’Iran ha lanciato un appello all’Europa e all’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), chiedendo una condanna immediata contro gli attacchi israeliani. Al tempo stesso, il parlamento di Teheran sta valutando l’uscita dal Trattato di non proliferazione nucleare, pur ribadendo la contrarietà dello Stato all’uso di armi di distruzione di massa.
Infine, la Russia si dice pronta a mediare tra le due potenze. Il Cremlino ha confermato i recenti colloqui telefonici tra Vladimir Putin, il presidente iraniano Masoud Pezeshkian e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Intanto, secondo fonti citate dalla CNN, l’ex presidente USA Donald Trump avrebbe respinto un piano israeliano per assassinare l’Ayatollah Ali Khamenei, sottolineando la volontà americana di mantenere una strategia diplomatica nel conflitto.