
Chi ha detto che per brillare negli ascolti bisogna abbassare la qualità? Le tendenze televisive degli ultimi tempi dicono esattamente il contrario. Il primo ad accorgersene fu Piero Angela, che con il suo “Superquark” su Rai1 ha dimostrato per anni che la divulgazione può reggere la prima serata.
Oggi a raccogliere la sua lezione non è solo il figlio Alberto, ma una rete sempre più fitta di conduttori capaci di portare scienza, storia e cultura davanti al grande pubblico, spesso con risultati migliori di quelli ottenuti dai programmi cosiddetti “trash”.

Cala l’interesse per i reality, crolla il Grande Fratello
“Una giornata particolare” di Aldo Cazzullo e “In viaggio con Barbero”, entrambi su La7, hanno mostrato una crescita costante negli ascolti. Il professore Vincenzo Schettini, con “La fisica dell’amore” su Rai2, è arrivato a numeri da boom.
Nel frattempo, la parabola discendente del Grande Fratello è sotto gli occhi di tutti: dalla finale del 2000 con oltre 16 milioni di spettatori, si è passati a poco più di 2 milioni e mezzo nel 2025. La perdita è netta, e non solo in termini di share.
Flop in serie per i format leggeri
Tra i programmi bocciati dal pubblico ci sono anche “The Couple”, reality-game di Canale 5 condotto da Ilary Blasi, e “Ne vedremo delle belle” con Carlo Conti su Rai1. Entrambi chiusi in anticipo.
Secondo molti osservatori, la causa è nella saturazione di contenuti vuoti e nella ricerca di autenticità da parte degli spettatori. È il caso di Mario Tozzi, che spiega: “C’è voglia di conoscenza. Sempre più persone scelgono la tv per capire, non per distrarsi”.

Il valore del divulgatore e la caduta dell’improvvisazione
Tozzi sottolinea come oggi il divulgatore sia riconosciuto e apprezzato per come comunica, oltre che per cosa dice. E mette in guardia sulla scarsa preparazione con cui vengono confezionati molti programmi generalisti: “Il pubblico se ne accorge”.
Concetto condiviso da Umberto Broccoli, che distingue tra tv “facile” – costruita con poco sforzo – e tv “semplice”, che richiede competenza. “Il pubblico privilegia il semplice, non il facile. E se qualcosa è ben fatto, viene premiato”.
La7 e il successo della coerenza editoriale
Un altro aspetto decisivo è la coerenza del palinsesto. Lo afferma il direttore di La7, Andrea Salerno, secondo cui il successo dei programmi divulgativi è legato a un “patto con il pubblico” costruito nel tempo.
“Quando la rete è coerente, anche il singolo programma funziona meglio – spiega –. È successo con Augias, con Cazzullo e con tanti altri. La fidelizzazione paga”. In un’epoca frammentata, la continuità diventa una forma di autorevolezza.