
La Lega accelera sulla maxi rottamazione delle cartelle esattoriali e punta a chiudere la partita già a luglio, giocando d’anticipo rispetto agli alleati di governo. Matteo Salvini, per dare concretezza al piano, si affida a Massimo Garavaglia, presidente della commissione Finanze del Senato, snodo decisivo per far approvare la proposta prima della pausa estiva.
Via libera con coperture già pronte
Il Carroccio vuole mettere in cassaforte la pace fiscale con coperture economiche già indicate nel testo di legge. Garavaglia spiega: “La proposta avrà la copertura indicata e sarà inserita nella legge di bilancio o nel collegato fiscale”.
In pratica, il Parlamento approverà il disegno di legge con lo stanziamento incluso, mentre la manovra renderà effettivi i fondi. Una mossa che mette in difficoltà Fratelli d’Italia e Forza Italia, costrette a seguire la rotta impressa dal leader leghista. Nel frattempo, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha già inviato 247mila lettere ai contribuenti riammessi alla “quater”, segnale che la macchina operativa è partita.
Flat tax più alta e cartelle più leggere
Salvini non si accontenta: rilancia anche l’aumento della flat tax, oggi ferma a 85mila euro per vincoli europei. “Se salisse a 100-150mila euro“, spiega il leader del Carroccio, “si favorirebbe chi vuole lavorare e dichiarare di più, aumentando anche l’incasso per lo Stato”.

Il disegno di legge prevede alcuni paletti: saranno escluse dalla rateizzazione le cartelle di importo minimo, sotto i 200-300 euro, considerate di scarso peso. Restano fuori anche i debiti enormi, già oggetto di definizioni agevolate.
L’obiettivo doppio di Salvini
Obiettivo di Salvini: un doppio risultato. Portare a casa la sanatoria fiscale blindata prima della manovra d’autunno e mettere gli alleati nella condizione di non poterla più sconfessare. Un anticipo strategico che rischia di spostare gli equilibri interni nella maggioranza, già in fermento dopo le tensioni sul taglio dell’Irpef per il ceto medio, cavallo di battaglia di Giorgia Meloni.
Garavaglia è chiaro: “Chiudiamo in sesta commissione entro metà luglio. Così la rottamazione non si tocca più”. La Lega prepara le barricate fiscali. E avvisa Palazzo Chigi: indietro non si torna.