
Donald Trump attacca, Emmanuel Macron risponde. Si infiamma il confronto diplomatico tra il presidente degli Stati Uniti e il capo dell’Eliseo, con al centro la posizione americana sulla guerra in corso tra Israele e Iran. Parlando a bordo dell’Air Force One, dopo aver lasciato in anticipo il vertice del G7 in Canada, Trump ha respinto ogni ipotesi di tregua: “Non sto cercando il cessate il fuoco”, ha dichiarato, puntando il dito contro Macron per aver diffuso, a suo dire, una versione errata delle intenzioni statunitensi.
“È un bravo ragazzo, ma spesso non la azzecca”, ha aggiunto Trump con tono sprezzante, lasciando intendere una certa irritazione per il comunicato congiunto firmato nelle ore precedenti. Ma Macron non è rimasto in silenzio. Nel secondo giorno del summit canadese, ha ribattuto: “È stato Trump a evocare il cessate il fuoco, e quando dice che deve rientrare per delle discussioni, generalmente si intende per un cessate il fuoco. Abbiamo firmato un testo comune in cui si chiede una de-escalation”.
Il presidente francese ha poi chiarito che “la Francia ha una posizione chiara da anni” e che non intende modificare la propria linea per assecondare i cambiamenti di tono della controparte americana: “Se Trump ha cambiato idea, non sono responsabile delle sue oscillazioni. Non mi lascio turbare dagli attacchi personali”, ha detto ai giornalisti, smentendo ogni volontà di polemica ma confermando le divergenze tra Parigi e Washington.

A infiammare ulteriormente i toni è stato un post pubblicato da Trump su Truth, la sua piattaforma social, in cui ha lanciato una velata minaccia all’ayatollah Ali Khamenei: “Sappiamo dov’è, non lo uccidiamo. Per ora”. Macron ha ribadito che la Francia è contraria a ogni soluzione militare per un cambio di regime in Iran: “Sarebbe un errore gravissimo, porterebbe solo caos. Serve un ritorno immediato al dialogo”, ha affermato.
In parallelo, la Francia si prepara ad ogni scenario. Macron ha annunciato che, una volta rientrato dal G7, presiederà un nuovo consiglio di difesa dedicato al conflitto israelo-iraniano e alle sue implicazioni per i cittadini francesi e le basi militari del Paese nella regione. È la seconda riunione straordinaria convocata da Parigi dall’inizio delle ostilità.
Durante un punto stampa a Kananaskis, il presidente francese ha sottolineato l’urgenza della situazione: “Faremo il punto su sicurezza dei connazionali, evoluzione della minaccia e sulle eventuali iniziative complementari da adottare”. L’obiettivo, ha spiegato, è garantire un approccio strategico bilanciato tra fermezza e diplomazia.
Le tensioni crescenti tra Stati Uniti e Francia, in uno scenario internazionale già instabile, mostrano quanto la crisi tra Israele e Iran stia assumendo proporzioni globali. E mentre l’Europa cerca di mantenere aperto un canale diplomatico, Washington sembra sempre più orientata verso un approccio muscolare, con Trump deciso a marcare le distanze anche dagli alleati più stretti.