
Prosegue a gonfie vele la corsa di Simone Bolelli e Andrea Vavassori nel prestigioso “Terra Wortmann Open” di Halle, torneo ATP 500 da 2.522.220 euro che rappresenta una delle tappe principali della stagione su erba. I campioni in carica del doppio non solo stanno difendendo con grinta e qualità il titolo conquistato lo scorso anno, ma stanno anche ribadendo, partita dopo partita, di essere una delle coppie più solide e affiatate del circuito.
Dopo l’esordio tutt’altro che agevole contro Marcelo Melo e Alexander Zverev, piegati in tre set al termine di una battaglia intensa, i due azzurri hanno innestato una marcia diversa nei quarti di finale, superando con autorità la coppia americana formata da Nathaniel Lammons e Jackson Withrow.

Un primo set da brividi, poi il dominio
Il match contro gli statunitensi è stato lo specchio della maturità raggiunta dalla coppia italiana. Nel primo set, Bolelli e Vavassori hanno dovuto sudare le proverbiali sette camicie per restare in scia agli avversari, specialisti puri del doppio e capaci di portare il parziale al tiebreak. Il gioco decisivo è stato un concentrato di tensione e colpi di scena, con occasioni sprecate da entrambe le parti. Ma nei momenti chiave, gli azzurri hanno fatto valere la loro esperienza: un paio di risposte fulminanti di Vavassori e la solidità chirurgica di Bolelli al servizio hanno permesso di chiudere il tiebreak per 12-10.
Da lì in avanti, la partita ha preso una piega netta. Il duo italiano ha preso il largo fin dai primi game del secondo set, strappando il servizio agli avversari e gestendo poi senza sbavature fino al 6-2 finale. Un tennis vario, con continue variazioni di ritmo, volée incisive e una chimica perfetta tra i due, che ormai comunicano sul campo con la naturalezza dei grandi.
Il punteggio finale – 7-6(10), 6-2 – in un’ora e 23 minuti di gioco, racconta di un primo set tiratissimo e di una seconda frazione dominata con padronanza tecnica e lucidità mentale.
In semifinale arriva la sfida “nobile” con Auger-Aliassime e Shapovalov
Ora la semifinale, in programma giovedì, promette scintille. Dall’altra parte della rete ci saranno Felix Auger-Aliassime e Denis Shapovalov, coppia dal grande potenziale atletico e tecnico, anche se non abituale frequentatrice dei piani alti del doppio. Entrambi top player del singolare, i due canadesi rappresentano un’incognita pericolosa, capaci di improvvise accelerazioni ma anche di momenti di discontinuità.
Per Bolelli e Vavassori si tratterà non solo di un test tecnico, ma anche di una prova di nervi. I canadesi giocano senza nulla da perdere, ma il duo azzurro ha tutto da guadagnare: vincere significherebbe accedere alla seconda finale consecutiva ad Halle e mandare un segnale chiarissimo in vista di Wimbledon, dove i due italiani sognano un grande exploit.

Una coppia sempre più protagonista
Quella tra Bolelli e Vavassori è una storia di intesa costruita con pazienza e passione. Il 38enne bolognese e il 29enne torinese si completano a meraviglia: il primo, ex vincitore di uno Slam in doppio (Australian Open 2015), porta in dote la sua esperienza internazionale; il secondo, esploso tardi ma con una crescita continua, garantisce freschezza atletica e un tocco sopraffino a rete.
Nel 2024 hanno già raccolto ottimi risultati, inclusa la vittoria agli Internazionali d’Italia, e ora ad Halle puntano decisi al bis. Il loro tennis su erba appare particolarmente efficace: servizio solido, grande confidenza nel gioco al volo e una complicità che li rende tra le coppie più pericolose del circuito.
In un panorama tennistico che negli ultimi anni ha visto l’Italia brillare soprattutto nel singolare, la coppia Bolelli-Vavassori sta dando nuova linfa al movimento del doppio. I due stanno riscrivendo la storia recente, riportando una bandiera tricolore in alto anche in questa specialità spesso trascurata, ma ricca di fascino e di strategia.
Giovedì ad Halle non sarà solo una semifinale: sarà un altro capitolo di una cavalcata che potrebbe portare molto più lontano. Perché Bolelli e Vavassori non sono più soltanto una bella storia italiana. Sono una certezza internazionale.