
Il 19 giugno è fissato il secondo appuntamento per l’incidente probatorio riguardante il delitto di Garlasco. I periti incaricati dalla giudice per le indagini preliminari, la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani, si riuniranno nei laboratori della polizia scientifica della Questura di Milano per esaminare un plico contenente i rifiuti sequestrati dalla casa di Chiara Poggi il giorno dell’omicidio. Questi rifiuti, che non sono mai stati analizzati prima, potrebbero rivelare elementi cruciali per l’inchiesta. Tra gli oggetti ritrovati si ipotizza che vi siano un contenitore di Fruttolo, Estathé e altri oggetti usati da Chiara Poggi poco prima di essere uccisa dal suo fidanzato Alberto Stasi, l’unico condannato in via definitiva per l’omicidio.
La Pattumiera di Casa Poggi: Un Rifiuto Mai Analizzato
I rifiuti sequestrati a Garlasco sono stati custoditi per quasi otto mesi, fino al momento in cui la famiglia di Chiara ha riottenuto l’abitazione nel 2008. Solo allora la pattumiera è stata messa sotto sequestro. Tuttavia, questi rifiuti non erano mai stati analizzati prima d’ora. Per 18 anni, infatti, non si era mai ritenuto necessario esaminare la spazzatura, in quanto non si pensava che l’omicidio fosse legato agli oggetti trovati nei rifiuti. Ora, a distanza di tempo, i nuovi periti esamineranno tutti i reperti custoditi, tra cui gli effetti personali di Chiara, già restituiti alla famiglia, e gli oggetti collegati a Alberto Stasi.

Le Analisi e i Verbali
I nuovi periti inizieranno a lavorare sui rifiuti, dopo che nelle scorse giornate sono state analizzate 35 impronte legate all’incidente probatorio. Oltre alle analisi, sono stati esaminati anche i verbali relativi al sequestro dei rifiuti. Questi verbali hanno aperto un confronto tra le parti, portando al recupero di tutta la documentazione del sequestro. Il consulente della difesa di Alberto Stasi, Ugo Ricci, ha spiegato che l’analisi dei rifiuti è stata rimandata al 19 giugno a causa della necessità di verificare i verbali relativi al sequestro, un processo che ha richiesto molto tempo. “La documentazione era talmente corposa e bisognava controllare se tutto tornava”, ha aggiunto Ricci.
Il lavoro di verifica dei verbali non è stato semplice, ma alla fine, secondo Ricci, tutto è stato sistemato correttamente. La decisione di completare la verifica alla fine della giornata di 17 giugno è stata presa per evitare di perdere tempo nelle ore mattutine.