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Israele nei guai, sta esaurendo i missili per la difesa dagli attacchi dell’Iran: il ruolo degli Usa

Pubblicato: 18/06/2025 12:28

C’è un’emergenza che incombe sul conflitto fra Israele e Iran, e coinvolge direttamente gli Stati Uniti. Secondo quello che denunciano molti esperti, l’esercito di Netanyahu avrebbe alcuni seri problemi legati agli armamenti. Problemi che renderebbero Israele dipendente dall’aiuto e dall’intervento americano.

Il problema degli intercettori

Israele sta esaurendo gli intercettori del sistema Arrow, l’arma chiave contro i missili balistici a lungo raggio dell’Iran. Lo rivelano fonti riservate citate dal Wall Street Journal e dal Washington Post, secondo cui lo Stato ebraico potrebbe reggere l’attuale intensità di attacchi solo per altri 10-12 giorni senza rifornimenti dagli Stati Uniti o un intervento diretto americano.

Già entro la fine della settimana, riferisce il Washington Post, Tel Aviv potrebbe dover razionare le munizioni e riuscire a intercettare solo una parte dei missili.

Trump ancora indeciso sul blitz contro l’Iran

A complicare lo scenario, la posizione ancora incerta del presidente Donald Trump, che secondo fonti interne alla Casa Bianca riportate dal Wall Street Journal non ha ancora deciso se far scattare un attacco congiunto con Israele contro i siti nucleari e militari iraniani.

Sul tavolo resta la possibilità di usare la maxi bomba ‘Massive Ordnance Penetrator’ per distruggere l’impianto di Fordow, ma la mossa potrebbe innescare una reazione a catena da parte di Teheran, come avverte la Cnn.

Secondo l’emittente americana, gli Stati Uniti potrebbero trovarsi invischiati in un nuovo conflitto in Medio Oriente, senza una strategia chiara per uscirne. “L’Iran non è la Libia, l’Iraq o l’Afghanistan”, scrive la Cnn, mettendo in guardia da uno scenario di escalation con possibili attacchi a basi e personale Usa nella regione e un rischio di migrazioni di massa verso l’Europa.

Idf colpisce le centrifughe, evacuazioni cinesi da Teheran

Nel frattempo, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato di aver bombardato siti di produzione di centrifughe e armi in Iran. Sul fronte internazionale, la tensione cresce: l’ambasciata cinese a Teheran ha organizzato la prima evacuazione di cittadini cinesi, segno di un clima che si fa sempre più incandescente.

Gli Stati Uniti, pur consapevoli del calo di scorte israeliane, stanno rafforzando la difesa del Paese con sistemi Patriot, Thaad e altre componenti navali e aeree. Ma senza una decisione politica, l’ombrello resta bucato: la scommessa è tutta nelle mani di Trump. E per Netanyahu, senza l’ombrello americano, il tempo stringe.

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